FC Inter 1908
I migliori video scelti dal nostro canale

ultimora

Marani: “L’Inter di Conte non comandava il gioco, ora sì. Inzaghi ha smesso di…”

Marani: “L’Inter di Conte non comandava il gioco, ora sì. Inzaghi ha smesso di…” - immagine 1

Intervenuto sulle colonne di Tuttosport, Matteo Marani ha commentato così il percorso di Simone Inzaghi all'Inter

Matteo Pifferi

Intervenuto sulle colonne di Tuttosport, Matteo Marani ha commentato così il percorso di Simone Inzaghi all'Inter:

"Soltanto adesso, a 45 anni compiuti, Simone Inzaghi ha finalmente smesso di essere il secondo. Lo è stato per una vita in campo, fratello minore del grande SuperPippo, goleador dei record che lui ha saputo superare come allenatore. Non era un paragone facile. E da secondo aveva anche cominciato in panchina, visto che alla Lazio tutto iniziò per la rinuncia di Marcelo Bielsa.

Eppure questo padre di famiglia con viso da ragazzo non ha sbagliato un colpo in carriera. Dalla Primavera della Lazio, destinato al parcheggio alla Salernitana, dove stava viaggiando quando lo richiamò al volo Lotito, si è conquistato la scena con grandi risultati. Due Supercoppe italiane e una Coppa Italia vinte con la Lazio, battendo colleghi più celebri come Gasperini o Allegri, sconfitto di nuovo mercoledì nella terza finale che li metteva di fronte. A Roma ha sfiorato il sogno scudetto, Inzaghi II, come riportato sugli almanacchi di qualche anno fa, prima che il Covid fermasse il campionato e interrompesse la corsa della Lazio, a un punto di distacco dalla Juve capolista. In mezzo a tutto ciò, con la conquista degli ottavi di Champions un anno fa, Inzaghi ha dovuto tenere testa a un presidente come Lotito. Discussioni, tensioni, perché lui restava il piccolo di Formello, cresciuto lì. Oggi lo stesso presidente tiene in più alta considerazione Sarri, malgrado i 5 punti in meno dell’ultimo Simone. Esattamente come lo stesso Inzaghi, sbarcato a Milano nello scetticismo diffuso, ha oggi 5 punti in più dell’Inter di Conte".

"Alla Lazio, l’allenatore piacentino aveva già valorizzato tanti: da Immobile, diventato con lui il più forte bomber della Serie A, a Milinkovic-Savic e Luis Alberto, oggi disperso dai radar dopo essere stato il migliore assist-man del campionato. Erano le migliori mezzali della Serie A, qualcosa di simile a ciò che accade oggi con Barella e con il rilanciato Chalanoglu. Non può essere un caso, ma espressione di un’organizzazione di gioco, che Simone trasmette. Tutti, all’Inter, hanno un ottimo rendimento: Perisic e (ora) Dumfries, Lautaro Martinez e Sanchez, per non dire del solito Dzeko. Ma i risultati più importanti si sono visti con la difesa. La partita contro la “sua” Lazio, Inzaghi l’ha decisa con i gol di Bastoni e Skriniar, su cross del primo. La spiegazione è nella posizione avanzata dei difensori, i quali si sganciano molto più di prima e partecipano attivamente alla costruzione del gioco. Bastoni, in particolare, è oramai un centrocampista aggiunto. Con Conte in panchina vigeva uno spartito diverso: tutti bassi, tutti bloccati e ripartenza con Lukaku".

"Non è giusto dire che Inzaghi abbia solo proseguito nel solco di Conte, che pure è stato prezioso e che ha messo le basi per vincere, come aveva fatto un tempo alla Juventus. L’Inter di Antonio non comandava il gioco, mentre nella nuova versione è seconda in Serie A per possesso palla, davanti a “giochisti” come Spalletti o Sarri. Dodici mesi fa sarebbe stata impensabile un’Inter costantemente nella metà campo avversaria, mentre ora la squadra gioca, diverte ed è spesso padrona del campo. In questo si vede la mano di Inzaghi, intelligente nel liberare il gruppo dagli eccessi di Conte, ma senza perderne intensità e motivazioni. In questo mese, a partire dalla sfida difficile con l’Atalanta, il ragazzo divenuto adulto ha davanti l’ostacolo più alto per arrivare a vincere, visto che troverà di fronte Milan e Napoli, prima della sfida con il Liverpool di Champions. A proposito, da dieci anni l’Inter non giungeva sin qui, alla seconda fase. E quattro giorni fa Inzaghi ha alzato il primo trofeo in nerazzurro. Inzaghi è ora primo, e non solo in classifica".

tutte le notizie di