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Marani: “La stella? Bene ha fatto Agnelli a chiarire. Conte ha caricato la gara dell’Inter”

Eva A. Provenzano

Il giornalista ha commentato le conferenze stampa dell'allenatore nerazzurro e di Sarri alla vigilia della gara del Meazza

Dopo le conferenze stampa di Conte e Sarri, alla vigilia di Inter-Juventus, è arrivato il commento di Matteo Marini - vice direttore di Skysport - alle parole dei due allenatori: «È stata molto più calda la conferenza dell'allenatore nerazzurro e più appassionata. Ci sono alcuni passaggi che mi hanno colpito, quelle della stella in particolare. Sicuramente la sua è stata una conferenza più incisiva volutamente. Perché Sarri in questo momento non deve caricare. La carica Conte. Intanto lui parla logicamente ogni volta di 8 anni di Juventus, rivendica quindi il percorso là. La Juve ha sempre aggiunto e mai tolto ha detto. All'Inter invece dice noi abbiamo ceduto giocatori importanti e ne abbiamo preso degli altri che non hanno vinto spesso e che non hanno esperienza. Conte in qualche modo ha detto nel gioco verbale che il compito è sulle spalle della Juve di vincere, la favorita è la Juventus e secondo me ha detto la verità. Chiaro che è più forte dell'Inter e Conte lo ha rimarcato bene. Ha usato la parola step per andare a stringere il gap con la Juventus. Il suo compito è proprio di far crescere i suoi un passo alla volta per portarla a diventare grande». 

Il giornalista ha anche aggiunto: «Altra cosa che mi ha colpito è che Conte e Sarri non hanno parlato l'uno dell'altro, hanno parlato della squadra, non c'è stato un confronto che forse ci si aspettava tra i due allenatori. Ha fatto bene Agnelli ad intervenire sulla questione della stella, credo sia giusto che la stella resti, serve cultura. Conte ha vinto otto scudetti tra campo e panchina alla Juventus, sono 25 anni della sua storia personale legata ai colori bianconeri. Agnelli ha chiuso la polemica e ha fatto bene a parlarne. Sarri invece ha preso atto della crescita dell'Inter. La Juve sta crescendo a livello di identità e gioco, era quello che doveva fare Sarri. Dall'altra parte i nerazzurri che devono crescere in struttura e convinzioni, sono due crescite diverse». 

(Fonte: SS24)