Matteo Marani ha analizzato a SkySport il momento ‘casting’ in casa Inter. Perché da domani verrà scelto il nuovo allenatore nerazzurro e sono diversi. Ecco cosa ha detto il giornalista: “C’è stata sicuramente una mancanza di strategia all’Inter negli ultimi mesi, perché siamo al terzo allenatore della stagione con Vecchi. Ci sono tre anime di cui è composta l’Inter: l’anima italiana con Zanetti, Gardini e Ausilio e che vuole Pioli come allenatore per ripartire. C’è Suning che è legata a Kia Joorabchian con i suoi candidati e la componente di Thohir con Bolingbroke che ha scelto Frank de Boer che è una voce che risaliva già all’epoca che precedeva il ritorno di Suning”. “Vecchi ha messo in campo la squadra giusta in un momento di crisi”, ha aggiunto a proposito della squadra che l'allenatore
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Marani: “Tre i candidati dell’Inter per la panchina: eccoli. Ma non escludo outsider”
Il giornalista a SkySport ha analizzato nome per nome la posizione degli allenatori in corsa per la panchina nerazzurra
Il giornalista ha parlato dei candidati alla panchina dell’Inter:
PIOLI – “Ha esperienza nel calcio italiano e sarà difeso dalla componente italiana della dirigenza che vive giorno per giorno alla Pinetina. E’ stato già in un club importante come la Lazio, ma bisogna metterlo alla prova in uno spogliatoio un tantino complicato come quello dell’Inter. Non ha una caratura internazionale, ma è attento agli avversari, è una persona seria e affidabile oltre che credibile, non è una mossa rischiosa prenderlo”.
MARCELINO –“Potrei pensare a lui per un lungo ciclo. Ha un calcio particolare, è uno molto focoso, arriva allo scontro, il suo è un 4-4-2 con un ottimo calcio. Bisogna vedere fuori dal suo Paese come funziona. Sicuramente il quarto posto con il Villareal l’anno scorso e in Spagna arrivare quarti è importante perché ci sono altri tre club sopra che vincono sempre”.
HIDDINK – “E’ un aggiustatore e come traghettatore sarebbe perfetto. Mette a posto le cose, risolve i problemi ovunque va e il suo curriculum è sicuramente importantissimo, è salito in corsa tante volte. Ha lavorato in tanti paesi e parla tante lingue. Ha grande realismo e pagherebbe solo la difficoltà di inserimento nel nostro calcio, oltre al fatto che ha 70 anni e questo può essere un limite. Con lui si arriverebbe a fine stagione per poi pensare magari a Simeone”.
OUTSIDER – “Non escludo nulla al momento, mi viene in mente che ad un certo punto potrebbe essere estratto dal cilindro un allenatore di un altro tipo”.
(Fonte: SS24)
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