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Marchegiani: “Inter, ecco cosa manca rispetto a Juve e Lazio. Non credo che Conte…”

L'intervista rilasciata dall'ex portiere al Corriere dello Sport

Gianni Pampinella

Intervistato dal Corriere dello Sport, Luca Marchegiani dice la sua sulla possibile ripartenza della Serie A. L'ex portiere parla anche della lotta scudetto che coinvolge Juve, Lazio e Inter. "Il calcio rappresenta il simbolo del ritorno a una parvenza di normalità. Tutti siamo consapevoli, da un punto di vista sportivo ed economico, che sarebbe meglio finire la stagione. Ho un’altra speranza, non solo che si ricominci il più in fretta possibile. Confido in un calcio dignitoso, non accroccato tanto per finire la stagione evitando code giudiziarie. Vorrei vedere belle partite, non qualcosa di diverso o senza valore agonistico. Altre previsioni non mi sento di farle, chi deve prenderà le decisioni giuste. Mi sento come tutti: dentro una situazione più grande di noi".

Cosa ci dobbiamo aspettare a porte chiuse, con una volata compressa in estate? 

«La stagione penso sia già stata falsata dallo stop e dalle modalità della conclusione. Quando si ricomincerà a giocare, chi vince si godrà la vittoria, è chiaro. Le condizioni atletiche determineranno, bisogna vedere come i giocatori ne usciranno sotto l’aspetto mentale. Vengono, come tutti i cittadini, da una situazione di fortissimo stress. Una cattività imposta, a cui nessuno era abituato. Troppe incognite. La reazione psicofisica farà la differenza». 

Juve, Lazio, Inter: chi ripartirà favorito? 

«Tra Juve e Lazio c’è solo un punto, sono avanti rispetto all’Inter. Le partite ravvicinate dovrebbero favorire chi ha più ricambi. Vedremo se verrà introdotta la norma delle cinque sostituzioni, ma conterà l’aspetto motivazionale. La Lazio ritengo abbia un grande vantaggio rispetto alla Juve. I suoi giocatori hanno aspettato e trascorso la quarantena con un solo obiettivo, ovvero ricominciare al 100 per cento per giocarsi l’occasione che non capita tutti gli anni. Non credo che nella testa dei giocatori della Juve ci sia stato lo stesso chiodo fisso. Diventerà un vantaggio vero alla ripresa». 

Basterà più entusiasmo alla Lazio? 

«Possiamo dirlo e spero di non essere frainteso, sono morte quasi 25 mila persone. Se parliamo del campionato, la Lazio è stata la più penalizzata dallo stop, non lo dicono solo i risultati: aveva fiducia, consapevolezza della propria forza, stava meglio e viveva un momento magico, straordinario. Non è detto che non riesca a ripartire da quel livello di gioco e di mentalità. Questa è l’incognita principale. Se i giocatori hanno pensato solo alla ripresa, ora dovranno riprendere nello stesso modo». 

E l’Inter? 

«Non era in un momento straordinario. Mi sembrava un po’ stesse pagando, aveva perso perso con Lazio e Juve, era meno lanciata». 

Due mesi di vacanza dallo stress di Conte potrebbero averla rigenerata? 

«Non mi è sembrata una squadra stressata: ha pagato un periodo in cui aveva pochi ricambi e affiorava la stanchezza. Esprime grande carica emotiva, ma non ha tantissime soluzioni, ecco cosa manca rispetto a Juve e Lazio. Se Lukaku e Lautaro sono sotto tono, l’Inter ne risente. Non credo che Conte potesse fare di più, mi aspetto lo faccia adesso. Il salto di qualità dipende dalla valorizzazione del mercato. Trovare una soluzione per far rendere Eriksen, può crescere staccandosi dallo zoccolo duro di una squadra che ha già dimostrato di saper fare tanto. Si migliora a 360 gradi. L’Inter fa molto bene alcuni movimenti codificati, deve creare qualche alternativa, dubito possa migliorare aumentando così tanto il livello dei singoli». 

(Corriere dello Sport)

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