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Marchegiani: “L’Italia copi la Germania: l’Inter del Triplete… Scudetto? L’Inter…”

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L'ex portiere ha parlato a Libero e ha commentato l'eliminazione dell'Italia e la lotta scudetto con l'Inter protagonista

Alessandro De Felice

Tempo di riflessioni per il calcio italiano. L'eliminazione per mano della Macedonia del Nord continua a bruciare, con il secondo Mondiale di fila da spettatori. Ai microfoni di Libero, l'ex portiere e ora opinionista di Sky, Luca Marchegiani, esprime il suo pensiero sul momento delicato:

Luca, si deve essere più arrabbiati o sconfortati dopo l’eliminazione?

"Ho giocato con la maglia azzurra e devo dire che ho provato sgomento. Proprio così. Per una serie di circostanze negative e grossi errori, sin dall’inizio di queste qualificazioni abbiamo sofferto. Eravamo tutti convinti di andare ai Mondiali dopo il flop del 2018 e invece…".

Velasco diceva: chi vince festeggia, chi perde spiega. Ci spieghi lei: il calcio italiano sta affondando?

"Va tutto contestualizzato. Veniamo da due mancate qualificazioni ai Mondiali, e, dal 2006, non siamo riusciti a superare il primo turno di questa manifestazione. In Sudafrica 2010 siamo arrivati dietro alla Nuova Zelanda, in Brasile 2014 ci ha fatto fuori l’Uruguay. Allargo il discorso: l’ultima Champions l’ha vinta l’Inter nel 2010 con una squadra di 11 stranieri in campo. Tanti indizi che fanno una prova gigante".

Più umiliante questo o il flop di Ventura nel 2018?

"Quattro anni fa abbiamo mancato il pass contro Spagna e Svezia ed è stata data tutta la colpa a Ventura, dipinto come uno inadeguato per la Nazionale. Oggi abbiamo perso contro la Macedonia del Nord".

Mancini deve restare?

"Calma, Roberto è stato l’artefice del miracolo degli Europei. E poi a Palermo era privo di Chiesa, Bonucci, Chiellini, Locatelli e Spinazzola, scusate se è poco. Se vuole restare dovrà chiedere a se stesso: mi sento libero mentalmente come nel 2018 quando presi in mano la nazionale? Dovrà, insomma, decidere da puro, senza pensare ai peccati originali ma ricordando che i tifosi italiani sono rimasti senza mondiali non per una ma per due edizioni di seguito".

Dove non si dovrà più sbagliare?

"Nell’avere debiti di riconoscenza. La storia della Nazionale lo racconta: i flop sono arrivati, puntuali, dopo Roma ’68 e Messico ’70, dopo Madrid ’82. dopo Berlino 2006 e dopo Londra 2021".

Da ex grande portiere, come giudica l’ultimo Donnarumma?

"Sta vivendo un momento no, se va in pizzeria gli arriva una Margherita bruciata… L’altra sera ha preso un gol evitabile per uno col suo talento. Non per un portiere normale ma per un grande come lui, sì".

Chi l’ha delusa di più, l’altra sera a Palermo?

"Immobile: in campionato segna un gol a partita, in campo internazionale sparisce. Ma anche Insigne ha toppato".

L’errore globale che il nostro calcio deve evitare per risalire?

"Il discorso va allargato. Non ci si deve concentrare sulla responsabilità singola degli uomini, da Ventura a Mancini fino ai giocatori. È il sistema che va ridisegnato".

Come?

"Copiando la Germania. Dopo il Mondiale 2006 perso malamente, la Federcalcio tedesca ha imposto maggiore collaborazione tra club e nazionale. Le società non si sono tirate indietro. Risultato? Oggi il Bayern è una delle squadre più forti al mondo e, in formazione, ha 5-6 tedeschi".

In Italia accade l’opposto...

"Non da oggi: l’Inter del Triplete, anno 2010, aveva 11 stranieri in squadra. In campionato scendono in campo, ogni weekend, 220 giocatori. Tra questi gli italiani sono una settantina e tutte le squadre sono strapiene di stranieri mediocri che tolgono posto ai nostri".

Capitolo calcio e industria: i nostri club sono in mano a fondi o a proprietari stranieri, prigionieri dei procuratori che fanno il mercato e decidono tutto. Questo peggiora le cose?

"Non le facilita. Vent’anni fa il Milan era di Berlusconi, l’Inter di Moratti, la Roma di Sensi… Al di là di questo, la Nazionale deve tornare a essere il primo valore del nostro calcio, il riferimento per l’intero movimento. Non un fastidio".

Però in 3 giorni il carro della Nazionale, affollatissimo dopo Londra 2021, s’è svuotato.

"Esatto: come si può impostare un progetto con una Lega e una Federcalcio che hanno rapporti ai minimi termini?".

Torna il campionato, dopo la farsa di Turchia-Italia di domani. Viva il campionato?

"Ma sì: il Milan ha la grande occasione per vincere un meritatissimo scudetto. Più dell’Inter che, due mesi fa, sembrava fosse già in fuga per il bis e poi ha perso certezze e fiducia".

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