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In vista del match di Champions League tra Inter e Porto in programma questa sera a San Siro, La Gazzetta dello Sport ha intervistato Dario Marcolin, ex compagno di squadra sia di Simone Inzaghi che di Sergio Conceiçao ai tempi della Lazio: "Punti in comune tra Inzaghi e Conceiçao? Li vedo molto simili nell'attenzione alla fase difensiva, ne sono entrambi ossessionati. E questa è una grande sorpresa se pensiamo che in fondo da giovani erano due attaccanti. Sergio era uno che non tornava mai, dovevi stare sempre lì a richiamarlo, a guidarlo: "Sergio, torna... l'uomo...". Ma il suo Porto è una squadra granitica, difficile da sorprendere, molto fisica, sempre super equilibrato. Anche Simone, però, è scrupolosissimo nella fase di non possesso ed è strano vedere i numeri in trasferta di questa stagione. Difficile capire cosa non funzioni in trasferta per l'Inter: non so se sia una questione di equilibrio, con tanti giocatori che vanno a concludere, oppure sia dovuto all'atteggiamento: se vai in vantaggio e abbassi il baricentro, finisce che ti porti l'avversario in area e arrivano i problemi".
Cosa la colpisce di più di Inzaghi?
"La sua idea di calcio mi piace molto. Il suo è un 3-5-2 molto offensivo: poche squadre portano tanti uomini a concludere l'azione. Simone attacca in sei: ci sono le due punte, i due esterni e anche le mezzali ad assaltare l'area. Credo che in Italia soltanto il Napoli riesca a portare tanti uomini nell'area avversaria".
Invece qual è il punto di forza di Conceiçao?
"Sergio è un tipo molto pratico. Anche se non è troppo spettacolare, sa ragionare per obiettivi nell'arco di una stessa partita. Ed è un po' una caratteristica tipica dei portoghesi: sono furbi, sanno sorprenderti. Sergio ha un grande vantaggio in questa sfida: lui conosce benissimo l'Italia, conosce l'Inter perché ci ha giocato e ha tanti amici dalle nostre parti con cui si saprà potuto confrontare. Inzaghi non può conoscere il Porto nello stesso modo, pur essendo un grande studioso".
Che partita si aspetta?
"Non spettacolare. Sergio saprà motivare i suoi e concedere poco, Simone sa che la testa può fare la differenza: l'Inter dovrà avere attenzione, voglia di vincere e soprattutto non dovrà accontentarsi se andrà in vantaggio. Al ritorno ci sarà un clima infuocato: anche se col Barça l'Inter ha dimostrato personalità, meglio arrivare in Portogallo con un bel margine".
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