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Intervenuto ai microfoni di TMW Radio, l'ex arbitro Luca Marelli ha parlato della ripresa del mondo del calcio e la sicurezza degli arbitri: "Mettiamoci in testa che da questa situazione d'emergenza usciremo ora ma conviveremo per tanto con il momento. Qualche giorno fa ho sentito un amico medico e gli ho chiesto, se ogni anno 1,5 miliardi di persone sono colpite dal Coronavirus del raffreddore, e di questo ci sono segnali dal 2000 avanti Cristo, se troveremo un vaccino. Spero che succeda, ma non sarà presto. Dobbiamo però metterci in testa che dovremo convivere con questo virus, mantenendo le distanze per qualche periodo, non vivendo come fino a fine febbraio. Un minimo di incertezza sulla salute riguarderà tutti, anche io quando, probabilmente il 4 maggio, riaprirò lo studio correrò qualche rischio. Sarà anche surreale ricevere clienti con le mascherine, ma è così. Sappiamo che persone sane superano questo virus abbastanza facilmente, anche se in tempi lunghi. Spero che non ci sia la paura ogni giorno, ma possiamo affrontare questo panorama e non possiamo stare a casa per 2 anni. Chi va ad arbitrare le partite dei Regionali avrà le stesse garanzie di chi vive la vita di tutti i giorni. Dovremo fare tutti come i giapponesi per le strette di mano".
Marelli ha poi commentato le parole di Nicchi sulla possibilità di concludere la stagione senza VAR: "È una sciocchezza. L'ho detto in altre occasioni, a volte Nicchi si lascia andare ad affermazioni che sono più istintive che ragionate, e questo è sempre stato il suo difetto. Politicamente è bravo, ma anche a far parlare di sé e l'ha fatto anche stavolta con questa sparata. Ma bisogna pensare alle cose, io ho visto la sala VAR che è un container nel parcheggio di San Siro, ci sono tre persone dentro e se le distanziamo, con tanto di mascherine, non ci sarebbero grossi problemi. Se poi gli spazi sono più angusti, mandi un VAR solo con il tecnico. Poi pensiamo: quanto è che Nicchi parla della sala unica a Coverciano? Da quanto mi risulta è in altissimo mare, e anche senza sospensione non sarebbero stati finiti i lavori. Pensiamo alle tante promesse mai mantenute, come gli arbitri che parlano, sono 11 anni che lo dice. Ora ci sono le elezioni e mi auguro che l'AIA decida di sostituire il suo presidente. Non ha più la spinta dei primi anni di presidenza, e bisogna considerare che la situazione arbitri oggi è drammatica: siamo passati da 34.000 a 30.000 arbitri, un decimo di forza in meno per coprire le partite, ma anche per una migliore selezione. Pensiamo a trovare il sostituto di Nicchi, dopo 11 anni è giusto cambiare".
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