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Slavia-Inter, polemiche sul VAR. Marelli: “Rigore? Procedura corretta. In Atalanta-Juve…”

L'ex arbitro ha espresso il suo parere in merito al rigore concesso allo Slavia Praga

Matteo Pifferi

L'episodio del gol annullato a Lukaku con concessione del calcio di rigore per lo Slavia Praga ha aperto il dibattito ancora una volta sul VAR e per molti è partito inevitabilmente il confronto con quanto accaduto in Atalanta-Juventus, con un fallo di mano di Cuadrado che ha chiuso un'azione dei bergamaschi e ha fatto partite quella che poi ha portato al gol bianconero. Ecco il pensiero di Luca Marelli, espresso attraverso il suo sito personale lucamarelli.it, sull'episodio di Praga.

DE VRIJ-OLAYINKA - "Fissiamo un punto fondamentale per cominciare a comprendere quanto accaduto: il VAR non ha controllato la rete dell’Inter (regolarissima) ma quanto accaduto prima, cioè il contatto avvenuto nell’area di rigore opposta. Prima di addentrarci nel protocollo, un sguardo proprio al contatto tra De Vrij e Oliynka: De Vrij, nel tentativo di anticipare l’avversario, manca completamente il pallone e, con la gamba destra, tocca la coscia sinistra dell’attaccante dello Slavia Praga. Che cosa può aver visto Marciniak? Considerando la dinamica dell’azione, può solo aver percepito una deviazione del difensore in anticipo sull’attaccante. Il rigore c’è? Non è un rigore clamoroso ma, oggettivamente, tutt’altro che inesistente. Cosa è dunque successo dopo la rete dell’Inter? Probabilmente (ma naturalmente sto immaginando secondo logica) il VAR Gil ha chiesto a Marciniak che cosa avesse visto nell’area di rigore dello Slavia Praga. A tale domanda Marciniak ha risposto nell’unico modo possibile, cioè una deviazione in anticipo di De Vrij su Oliynka. A quel punto Gil ha consigliato a Marciniak di rivedere l’azione ed infatti sul monitor a bordo campo abbiamo notato che il VAR ha proposto solo le immagini del contatto De Vrij/Oliynka. Dopo una breve “on field review” l’arbitro ha deciso di concedere il calcio di rigore, di fatto annullando i 23 secondi successivi (il tempo trascorso tra l’episodio in area interista e la rete di Lukaku). Procedura corretta? Assolutamente sì".

AZIONE INTERROTTA - "Ora, la questione apertasi ieri sera, nei minuti immediatamente successivi all’episodio, riguarda una presunta mancanza di presupposti sulla base del concetto di APP (Attacking Phase Possession). Era un concetto da tener presente? Per APP si intende il momento nel quale la squadra in attacco guadagna il possesso del pallone e inoltre il punto nel quale inizia la fase di attacco. Già da questa precisazione si dovrebbe comprendere il punto della questione: la fase di attacco di quale squadra? Ovviamente dello Slavia Praga. Per tal motivo la questione della APP non ha alcuna rilevanza nell’episodio di cui si discute poiché il calcio di rigore non nasce da un’azione con dubbi di correttezza. Per quanto concerne l’APP, dunque, avrebbe avuto rilevanza solo nel caso in cui il calcio di rigore non assegnato fosse nato da un’azione irregolare dello Slavia Praga. Nel momento in cui si concretizza il contatto in area di rigore, il VAR “lascia” il live per cominciare la review. Da quel momento è l’AVAR che si occupa di seguire lo sviluppo della gara, perlomeno fino al momento in cui il pallone è in gioco. Se il pallone esce dal terreno di gioco oppure l’arbitro interrompe il gioco per un qualsiasi motivo, il VAR comunica all’arbitro di non riprendere dato che è in corso un check dell’azione. In sostanza tutto ciò che accade dopo viene “freezato” ed acquisterà eventuale rilevanza nel caso in cui il check si concluda negativamente. Invece ieri sera il check si è concluso con una “on field review” che, di fatto, ha annullato quanto accaduto dopo l’episodio. Paradossalmente possiamo affermare che la rete di Lukaku non è stata annullata ma non è virtualmente mai esistita".

DIFFERENZE CON ATALANTA-JUVE - "A Bergamo era in discussione proprio quel che abbiamo visto in precedenza, cioè l’inizio della APP: APP che inizia con il recupero del pallone da parte della Juventus con un fallo di mano di Cuadrado. La discussione in merito alla vicenda gira tutta attorno alla questione secondo cui non sarebbe stata questa l’origine della APP ma una fase immediatamente successiva, cioè una contesa del pallone (in situazione di open play, cioè di non chiaro possesso) tra Pasalic e Bonucci. Chiaramente cambia tutto per un concetto banale ma evidentemente non chiarissimo: il fallo di mano non è genericamente un episodio da VAR dato che avviene in mezzo al campo e, pertanto, può assumere rilevanza solo ed esclusivamente nel caso in cui tale infrazione non rilevata in campo porti ad una rete (come a Bergamo) oppure ad un calcio di rigore. Per evitare che si torni indietro di minuti e minuti l’IFAB ha scelto di utilizzare il concetto di APP, di fatto “liberando” quanto accaduto prima di ogni singola fase d’attacco. Se, per esempio, dovessimo considerare il contrasto tra Bonucci e Pasalic come un cambio di possesso, quanto accaduto prima non avrebbe più rilevanza. Poniamo un ultimo esempio. Cosa sarebbe accaduto se Cuadrado avesse toccato il pallone nella propria area di rigore e l’azione fosse continuata con una decina di cambi di possesso (sto eccedendo, ovviamente, a fini esemplificativi)? La review sarebbe stata possibile perché si sarebbe trattato di un episodio espressamente indicato da protocollo VAR, cioè la concessione o meno di un calcio di rigore. Se spostiamo virtualmente il fallo di Cuadrado a Bergamo da centrocampo in area, avremmo avuto esattamente la medesima situazione verificatasi a Praga ieri sera".

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