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Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Enzo Maresca, ex secondo di Pep Guardiola al Manchester City e nuovo allenatore del Leicester, è tornato sulla finale di Champions League vinta dai Citizens contro l'Inter a Istanbul:
“Già. E aggiungiamo anche il mantra dell’ossessione”.
“Non era così, e per un motivo molto semplice: Pep è un vincente, in pochi anni ha conquistato 35 titoli e 12 dei 15 campionati a cui ha partecipato. Vuole trionfare in Champions non certo per zittire la critica ma perché la vittoria è il suo obiettivo ogni volta che scende in campo. Comunque ora quella domanda non la sentirà più”.
“Sì, lo sentivo anche io. Beh, chi la pensava così non conosce l’Inter di Inzaghi. A noi al City una cosa del genere non è mai passata per la testa. Mai. Abbiamo sempre pensato e saputo che sarebbe stata una finale complicata, equilibrata e decisa da una giocata. E non per falsa modestia, ma per grande rispetto. Quando Pep ha detto che gli italiani sullo 0-0 pensano di essere in vantaggio è stata considerata come una frecciata, ma non è così: c’è chi con lo 0-0 è perfettamente a suo agio e chi ha l’ansia di sbloccare la partita. Lo dico da italiano: è una questione di abitudini mentali. L’Inter poi è una squadra solida, compatta, che difende bene senza stressarsi. Noi avevamo il pallino del gioco, ma loro non erano in sofferenza”.
“Perché sapeva perfettamente quanto era pericoloso l’avversario. Se l’Inter avesse segnato per noi sarebbe stato molto complicato rovesciare la gara”.
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