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Sul caso Acerbi
—"La vicenda è delicata. Ho conosciuto Acerbi come un giocatore avversario ma leale, molto motivato ma sempre nei limiti della sportività. È finito in un frullatore mediatico, se ha detto veramente quelle frasi non sono giustificate dalla trance agonistica della partita, perché sono troppo gravi e meriterebbe una giusta punizione senza renderlo un martire. Dovrebbe fare pubblica ammenda e sentirsi pentito. Io sarei per una pena tipo lavori sociali, qualcosa che lui per 10 anni sia l’antesignano dell’anti-razzismo".
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