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Intervenuto ai microfoni di Canale 21, Pierpaolo Marino, dg dell'Udinese, ha parlato così del futuro di Lorenzo Insigne, accostato con forza nelle ultime ore anche all'Inter: "E’ difficile valutare da lontano la situazione, anche se conosco i protagonisti. Il calcio moderno ci ha abituato che anche i grandi club possono perdere le bandiere e i grandi giocatori e quindi è una situazione che non meraviglia. Ormai i calciatori sono diventati delle aziende e intorno si muovono gli interessi di varie persone, i parenti, familiari, gli sponsor e gli agenti. Non è facile mettere insieme la volontà di tutte queste componenti. Poi gli agenti sono la variabile impazzita perché chiaramente in ogni trasferimento hanno interessi maggiori che non a tenere il calciatore sempre in un posto. Il Napoli avrebbe proposto ad Insigne un ingaggio più basso rispetto a quello attuale? Andare indietro nell'ingaggio per un calciatore significa che il rapporto con il club viene inteso da lui come un rapporto deteriorato.
Se la società propone un ingaggio ridotto vuol dire che al momento qualcosa non funziona. E’ vero che c’è stata la pandemia, ma non parliamo di un calciatore di secondo piano anzi di uno che ha vinto gli Europei da protagonista ed quindi difficile non andare verso la rottura nel momento in cui si propone un ingaggio più basso. Però può essere anche che la rottura sia voluta da ambo le parti, perché a volte ci sono momenti della carriera in cui è conveniente sia per il calciatore che per la società realizzare un trasferimento che faccia tutti contenti. Nel calcio moderno queste situazioni ci sono, non mi sento da lontano di prendere le parti pesanti nei confronti di qualcuno perché bisognerebbe conoscere tutto andamento del loro rapporto".
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