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Marotta: “Inter la meno ammonita grazie al nostro Referee Manager. Questo dimostra che…”
Presente all'Hotel Sheraton di Milano per un evento, Beppe Marotta ha parlato così:
"Sono orgoglioso di essere qui in questa fase finale di mercato, sono il più anziano qui dentro perché il primo l'ho fatto nel 1976, una vita intera. Il calcio, come la vita in generale, ha subito tantissime trasformazioni. Il calciomercato è vissuto diversamente oggi, scenari diversi, con attori e protagonisti completamente diversi ma l'essenza è sempre quella, di predisporre la squadra ideale. Questa operazione è svolta grazie ad alcuni ruoli fondamentali, in principe c'è il direttore sportivo, da rappresentante della categoria non posso che proteggerla, è sempre suscettibile di attacchi frontali e no"
"Saluto anche il designatore Rocchi, non solo è stato un bravissimo designatore ma è stato un grande arbitro. Una figura importante, da arbitro ha fatto un percorso molto rilevante. La categoria che rappresenta merita rispetto. Sono molto felice di essere qui oggi. Ho fatto il Liceo classico, nei vari studi c'era Umberto Saba che aveva fatto una collezione di poesie, chiamata "Gol", dedicata ad una partita della Triestina nella quale descriveva il gol ma anche la sofferenza del portiere che raccoglieva la palla dalla rete. Una poesia che descriveva l'emozione, oggi attraverso la tecnologia, che serve, è tutto un'innovazione. Adottando elementi tecnologici anche nel mondo arbitrale, non si cerca la perfezione perché non è raggiungibile ma si cerca di diminuire il numero degli errori. L'unica cosa che faccio fatica a digerire è l'emozione che rischia di rimanere incastrata dentro finché l'arbitro non conferma il gol. Per il resto, colgo l'occasione per ringraziare il mondo arbitrale, ricordiamoci che di fatto è un mondo di volontariato. Non a caso in tutte le squadre c'è la figura del Referee Manager che è la figura che ha il compito di inculcare nella mente dei tesserati, noi ne abbiamo 700 circa, il significato vero dello sport, l'educazione e i valori che il calcio rappresenta. Lo dico con un pizzico di orgoglio, una c'era la Coppa Disciplina, oggi non c'è più ma siamo stati la squadra con meno ammonizioni, grazie al lavoro del nostro Referee Manager. A dimostrazione di come cercare di comunicare significa anche limitare l'ignoranza, detto in senso buono, tanti addetti ai lavori e tesserati non conoscono regolamento. Qualsiasi protesta nei campi di Serie A, viene poi trasformata nei campi dilettantistici in gesti di violenza dove non c'è il controllo"
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