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Serie A, reggono tutte le ipotesi meno una. De Laurentiis insiste, polemica con Marotta

Eva A. Provenzano

La ripresa del campionato e le questioni economiche tengono banco negli incontri in video-conferenza tra i rappresentanti dei club

Tutto dipende da come rientrerà l'emergenza coronavirus. La Serie A riflette sulla ripresa del campionato, ma ci sono ancora tante variabili. Al momento non è facile prendere una decisione e per questo ieri i presidenti, che si sono visti in video conferenza, non hanno fissato una data. Se ne riparlerà più avanti. "Nel frattempo reggono tutte le ipotesi, tranne quelle più ottimistiche che puntavano sulla ripresa a inizio maggio", scrive La Gazzetta dello Sport. Magari metà maggio, ma resta difficile fare una previsione in merito alla ripresa. Lotito ha fatto un passo indietro consentendo alla Lazio di non riprendere gli allenamenti. De Laurentiis insiste, vuole che le sedute ricomincino prima possibile. "Si è accesa l’ennesima polemica con Marotta, a.d. nerazzurro, che invece invocava prudenza", assicura la rosea.

Lo scenario è tutto da decidere considerato che ci sono anche le Coppe. L'Uefa ha dato priorità ai campionati, ma è disposta a cambiare formula delle prossime gare e di giocarle anche in estate. Se i campionati slittassero in avanti rispetto a giugno si rischierebbe di finire più tardi la prossima stagione, quella dell'Europeo. Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ha spiegato di voler completare i campionati anche sfruttando luglio e agosto. I dirigenti dei club di Serie A stanno ragionando sulle questioni economiche.

"Non riprendere la stagione potrebbe permettere un taglio agli stipendi dei calciatori più pesante, ma sul bilancio incideranno soprattutto le televisioni che hanno già acquistato i diritti di trasmissione. Che succederà se i campionati non riprenderanno?", spiega La Gazzetta. Bisognerà capire se su questo agirà il governo oppure no. E sulla ripartenza potrebbero spingere i club al vertice, ma ci saranno giocatori disposti a rischiare qualora l'emergenza non rientrasse?

(Fonte: La Gazzetta dello Sport)