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Marotta: “Non si vince per caso. Celebriamo la seconda stella. Il 22 aprile…”

Fabio Alampi Redattore 
Il presidente dell'Inter ha commentato il film che racconta i retroscena della scorsa stagione dei nerazzurri

Giuseppe Marotta, presidente dell'Inter, ha commentato il film realizzato sulla conquista della seconda stella da parte dei nerazzurri: "Questo è un momento particolarmente toccante per me. Aver rivisto per l'ennesima volta questo bellissimo film è veramente motivo di grande emozionie. Questa giornata suggella quel percorso straordinario che l'allenatore, la squadra e tutta l'Inter ha attuato, centrando quello che da più parti è stato definito un sogno. Tutto questo arriva attraverso il cinema: oggi questo connubio tra cinema e sport significa realizzare qualcosa di speciale, che resterà nella storia in quest'ottica di film, una cassaforte piena di contenuti e valori che abbiamo vissuto durante la stagione.

Per me è emozionante aver rivisto quelle giornate. Ringrazio per questa grande opera: il film ha il poterre di entrarti dentro, nell'animo di ognungo di noi, di riportare alla mente momenti trascorsi. Vincere è qualcosa di straordinario, non si vince per caso, alla fine emergono i valori. Si vince perchè si merita di vincere, e io so cosa vuol dire sacrifici per ottenere un risultato. Dalle difficoltà che abbiamo vissuto, dalle giornate vissute nella tensione, ultima quella del 22 aprile: so come abbiamo vissuto quella vigilia, avevamo veramente tanta tensione, c'erano delle facce tirate. Oggi è qualcosa di toccante per me, questo connubio con il cinema è qualcosa di straordinario.

Siamo qui per celebrare la seconda stella, non posso non ricordare quelli che sono stati gli artefici degli scudetti passati: non posso dimenticare l'undicesimo scudetto, vinto dall'Inter di Helenio Herrera che fu esonerato dopo 5 giornate e sostituito da Giovanni Invernizzi nel 1970/71, con presidente Fraizzoli, per arrivare fino a questo ventesimo che ha visto coinvolto Steven Zhang. Non posso dimenticare i presidenti passati in questo percorso: Pellegrini, Facchetti, Moratti. Oggi celebriamo l'epilogo, ma non posso dimenticare anche gli allenatori del passato come Bersellini, Mancini, Mourinho, Conte, Inzaghi.

Il comun denominatore è l'amore per il proprio lavoro e per l'Inter: sono onorato di celebrare questo momento e stasera lo faremo con la squadra. Come dimenticare il 22 aprile, ma sorpattutto il 28 aprile: dopo la partita con il Torino centinaia di migliaia di persone si sono riversate per le strade di Milano. Il calcio è un elemento che abbatte ogni tipo di barriera: culturale, etnica, economica. Ho visto famiglie gioire al passaggio della squadra: è qualcosa che solo il calcio può regalare e che solo l'Inter ha regalato".