"Per tanti calciatori professionisti tutto è cominciato dagli oratori, dove si cominciano a capire i concetti di sconfitta e di vittoria. Lo sport è una palestra di vita dal punto di vista formativo, fisico e umano. Come dirigente sportivo non ho soltanto la responsabilità di gestire un'azienda che compete nel mondo per alzare i trofei, ma gestisco una filiera di tesserati che partono dai 7 anni e che hanno sin da bambini grandi aspettative. Non tutti però riescono a diventare professionisti. La società allora deve affrontare delle problematiche, entrando nella mente di tutti i ragazzi. Il mondo dei genitori però spesso crea grandi problematiche perchè ripongono nei loro ragazzi troppe aspettative, pensano che i figli siano il Del Piero o il Totti di turno. Addirittura ci sono alcuni genitori che usano dei droni per far vedere ai loro ragazzi gli errori che fanno sul campo", ha aggiunto Marotta.
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