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Roberto Martinez, commissario tecnico del Belgio, ha rilasciato un'intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport alla vigilia della sfida di Coppa Italia di domani tra Napoli e Inter. Il focus del tecnico è stato ovviamente i suoi due calciatori: Romelu Lukaku e Dries Mertens.
Cominciamo da Lukaku: 23 gol alla prima stagione italiana e non è ancora finita. Si aspettava un Romelu così determinante all’Inter?
«Sì, ne ero certo. Lo conosco molto bene, da quando aveva 19 anni: è un numero 9 unico, sapevo che aveva fame di arrivare in Serie A da molto tempo. Per mesi ha avuto nella testa l’idea di giocare in Italia e lavorare con un allenatore come Conte. Per lui è stato molto importante: ero convinto che Antonio gli avrebbe dato le istruzioni giuste per permettergli di esprimersi al massimo e tirare fuori il meglio delle sue capacità. E così è stato. E non è finita: penso che Romelu possa chiudere la stagione in modo incredibile».
A 27 anni Romelu è nel pieno della carriera: secondo lei può ancora migliorare?
«Lui è un giocatore che vuol migliorarsi sempre, che vuole studiare: riguarda le sue partite, cerca sempre di fare meglio la volta successiva. Io però credo che il suo obiettivo debba essere quello di restare un attaccante che vede la porta e segna con continuità come ha sempre fatto. Da questo punto di vista Rom ha un talento unico».
«Non sarà un problema per lui cambiare compagno, Lukaku si può adattare a qualsiasi tipo di attaccante che gioca accanto a lui, non ha bisogno di uno o dell’altro. Ha un fisico straordinario, difende la palla, è forte sottoporta, da giovane ha giocato anche sulla fascia: è in grado di giocare in qualsiasi posizione d’attacco con qualsiasi attaccante vicino».
All’Inter sembrava che potesse arrivare Mertens, ma alla fine Dries resterà a Napoli e probabilmente finirà la sua carriera in azzurro.
«Credo che abbia preso la decisione giusta: Dries per il Belgio è stato importantissimo in questi anni, se noi siamo arrivati al numero 1 al mondo gran parte del merito è suo. È un giocatore che apprezziamo immensamente: poteva andare in ogni squadra del mondo, poteva scegliere di guadagnare tutti i soldi che voleva. Per me la sua scelta è una storia incredibile che fa bene a tutto il calcio italiano: Dries ha grandissime ambizioni, anche il Napoli con lui ha sempre grandi ambizioni».
Insieme ad altre star del suo Belgio, Romelu e Dries stanno seguendo il corso per prendere il patentino da allenatori. Come li vede in futuro?
«Sono già pronti per fare gli allenatori. Sono giocatori intelligenti, conoscono tutti i concetti fondamentali del calcio, hanno grandissima influenza sui compagni di squadra. Per me sono due fenomeni. Possono dare ancora tanto al Belgio e al calcio italiano e sono sicuro che potranno continuare così anche quando saranno allenatori».
Un’ultima cosa: domani sera vedrà la partita?
«Certamente, sono eccitato. L’Italia è il primo Paese che ricomincia con la coppa: è un’opportunità fantastica per rivedere subito le squadre forti. In tutto il Belgio guarderanno la partita, ve lo assicuro».
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