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Masala (GdS): “L’Inter non sempre è pazza. E già si notano gli effetti dell’acquisto di Hakimi”

Il giornalista commenta così la prova dei nerazzurri contro il Brescia

Matteo Pifferi

Intervenuto sulle colonne de La Gazzetta dello Sport, il giornalista Andrea Masala ha commentato così la vittoria dell'Inter contro il Brescia:

"Se ci sei, batti un colpo: l’Inter risponde presente, non sempre è pazza come cantano i tifosi. Fa il suo dovere, non proprio un compitino: cappotto al molle Brescia, e l’inseguimento continua. [...] Juve e Lazio non sprecano un colpo, offrono scarse illusioni a chi sta dietro. Però sarebbe un peccato non farsi trovare pronti in caso di passaggi a vuoto delle battistrada: ecco perché l’Inter, a nove giornate dalla fine, sente il dovere di non mollare. Resiste a meno quattro dal secondo posto, poi si vedrà: con impegni ogni tre giorni, una serata storta ci può essere anche per gli altri, i distacchi non sono ancora proibitivi, quindi niente distrazioni per evitare di farsi divorare dai rimpianti. In zona podio, l’Inter ha sette punti più dell’Atalanta, che stasera ospita un Napoli che per ora sa soltanto vincere e che a sua volta bracca la Roma, in attesa dell’Udinese".

CONCRETEZZA - "Al di là dei calcoli, i nerazzurri hanno riscoperto, sia fuori sia in campo, che più della bellezza è indispensabile la concretezza. Ha appena chiuso l’acquisto di Hakimi, giovane con valide credenziali nel panorama europeo. Allo stesso tempo, regola la pratica di San Siro con il Brescia senza cadere nella tentazione di scrivere finali a effetto, come è accaduto la settimana scorsa nel 3-3 con il Sassuolo e nella trasferta a Parma, con il riuscito ribaltone da batticuore. A costo di risultare monotono, ma non ci riuscirà mai, Conte implora i suoi di dare il colpo di grazia agli avversari, senza concedere nessuna chance. Gli uomini di Lopez non hanno costretto i nerazzurri a tirare fuori il furore: sono ormai con un piede in B, non accennano mai a vendere cara la pelle. Semmai sono più fastidiose le zanzare allo stadio, almeno loro pungono di sicuro".

CATTIVERIA - "La cattiveria che Conte pretende stavolta non è stata necessaria per confezionare il primo 6-0 dell’era post coronavirus. Con Lukaku in panchina, Sanchez ridiventa il Maravilla sbocciato a Udine. Sarà una coincidenza, ma gli effetti dell’ingaggio di Hakimi già si notano. La freccia in arrivo da Dortmund sbarca a Milano e mette il pepe sulla coda agli esterni: il primo gol dell’Inter è firmato da Young, il raddoppio arriva su rigore per fallo su Moses, il 3-0 è di D’Ambrosio di testa. Sempre con vista sul futuro, il provino “in presenza” di Tonali è di poca consistenza: il giovane centrocampista si è mimetizzato sino ad andare in dissolvenza, meglio rivederlo in altre più credibili occasioni".

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