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Materazzi: “Il Mondiale del 2006 è stato una favola. Davanti al dischetto del rigore…”

Marco Materazzi ha raccontato il Mondiale del 2006 davanti alle telecamere di Repubblica Tv. Con il collega Ivano Pasqualino  che lo ha intervistato, ha avuto modo di ricordare quell’esperienza vincente, che inattesa ha cambiato la sua vita...

Eva A. Provenzano

Marco Materazzi ha raccontato il Mondiale del 2006 davanti alle telecamere di Repubblica Tv. Con il collega Ivano Pasqualino  che lo ha intervistato, ha avuto modo di ricordare quell'esperienza vincente, che inattesa ha cambiato la sua vita e la sua carriera per sempre. Ecco cosa ha detto l'ex difensore nerazzurro: 

FIDUCIA - Venivamo da un Mondiale non giocato all'altezza secondo me, quello in Corea e Giappone, nel momento in cui sono stato chiamato a sostituire Nesta, il mio idolo, uno dei difensori più forti di tutti i tempi, sapevo che stavo giocandomi il tutto per tutto. Lippi ero quello che aveva più fiducia, nemmeno noi credevamo quanto lui di poter vincere un Mondiale. Vedeva un gruppo in crescita da due anni e vedeva che poteva arrivare in fondo. Ho legato con tutti. Con Fabio avevo giocato all'Inter e poi c'erano i vicini di camera, quelli delle partite alla Play Station.

IL GOL - Quello alla Repubblica Ceca è stato speciale perché ha permesso alla squadra di evitare partite difficili perché abbiamo evitato Brasile, Francia, Portogallo. Le partite più complicate sono state le ultime due. Contro la Germania e contro la Francia. I tedeschi erano forti e giocavano in casa, i francesi erano forti fisicamente e tecnicamente, erano un po' la Spagna di ora perché venivano da Mondiali ed Europei vinti, sapevano di poterci battere quindi è stato ancora più bello batterli. 

IL PARI CON LA FRANCIA - In finale perdevamo uno a zero, avevo rischiato io di fare autogol, erano passati in vantaggio con un rigore secondo me non molto netto quindi era un momento delicato della partita, prendere un altro gol significava arrivare secondi e nessuno di noi lo voleva, quindi ho fatto gol dopo dieci minuti e sono stati ristabiliti gli equilibri pur sapendo che ci sarebbe stato da battagliare fino alla fine. 

LA TESTATA - Io penso che si debba ricordare quello che è successo di bello quella sera. È una cosa che è capitata che può capitare e dopo tanti anni è inutile riparlarne. 

RIGORI - Li ho sempre tirati, ne ho anche sbagliati ed è naturale e normale. Ha deciso Lippi, ma io lo volevo tirare. Ci vogliono gli attributi. L'unico dubbio che mi ha sfiorato è che di solito chi fa gol in partita il rigore lo sbaglia, però ero talmente convinto che era difficile sbagliarlo. Lo stadio intero fischiava e a me i fischi caricano

IL RIGORE DI GROSSO - Avevo paura che il loro unico rigore sbagliato non facesse la differenza, ma Fabio Grosso quella sera come in tutto il mondiale non ha sbagliato! ed ero sereno. È stata una favola più che un torneo di calcio.

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