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Materazzi: “Mio figlio milanista. Tre ore di vergogna a spasso con lui…”

L'ex difensore racconta un aneddoto che lo fece arrossire per le vie di Milano

Francesco Parrone

L'ex difensore nerazzurro Marco Materazzi, da La Gazzetta dello Sport ha raccontato un retroscena legato al derby di Milano e alle sue vicende familiari: "Mio figlio Davide è sempre stato così, in tutto: bastian contrario. Quella volta però esagerò. Vigilia di derby, solito appuntamento alla Pinetina: ore 19. Faccio in tempo a passare a una mostra Nike sull’arte del calcio, ci sono anch’io dentro una sfera metallica dove mi avevano messo a palleggiare. “Mi accompagni, Davide?”. “Sì, papà”. Arrivo davanti alla porta per uscire e me lo trovo così: maglia del Milan addosso, sulle spalle il 23 e la scritta Materazzi. Un regalo che gli aveva fatto Ambrosini, molto divertito quando seppe che si era messo in testa di tifare Milan. “No, Davide: oggi con quella maglia non puoi uscire”.

Davide, sei anni e mezzo: “Non la tolgo. Andiamo, papà”. Tre ore in giro per Milano così, il giorno prima di un derby per noi decisivo: ci giocavamo lo scudetto, anche quella domenica. Fu un incubo, più o meno. Io non sono uno che diventa rosso facilmente, ma quel giorno feci fatica: decine di sguardi che dicevano “Materazzi è impazzito”, anche qualche milanista fra l’allibito e il divertito, e io alzavo le spalle senza trovare le parole. Quella maglia di Davide mi mise in difficoltà molto più della famosa maglia «per» Davide e i suoi 5 anni: quella che feci vedere a tutto lo stadio dopo aver segnato di testa nel derby che finì 4-3. Venni espulso e poi alla Disciplinare feci disperare l’avvocato dell’Inter: “Spiega che non ce l’avevi con i tifosi del Milan”, si raccomandò. Mi chiesero: perché si è alzato la maglia e ha esagerato così con l’esultanza? Voleva provocare? “L’ho fatto perché sono anni che mi cantano figlio di puttana. E perché l’avevo promesso a mio figlio”. E i 10.000 euro di multa diventarono 5.000".

(Fonte: La Gazzetta dello Sport 14/10/17)

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