Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Marco Materazzi ha parlato di Francia-Marocco. A proposito della squadra di Deschamps, l'ex Inter dichiara: "Hanno tutto: tecnica e fisico, come nel 2006. Quindi bisogna cercare di limitarli, resistere, allungare la parti- ta e magari sfruttare il momento in cui possono concedere qual- cosa. Però Deschamps è un allenatore umile: non gli interessa giocare bene, vuole vincere. E infatti nel 2018 in Russia vinse. Il Marocco ha uno straordinario esempio in campo: Amrabat copre ogni passaggio, si abbassa molto e fa un lavoro utilissimo".
ultimora
Materazzi: “Oggi tifo Marocco. Spero vinca l’Argentina. 2006? Mi tranquillizzai quando…”
Mbappé è un fulmine. Come si può limitare?
—«Temporeggiando. Nell’uno contro uno Mbappé ti ammazza. Nei quarti con una progressione ha dato quattro metri a Walker, che è molto veloce. Giroud, rispetto a Mbappé, sai dove trovarlo. Però ha il... difetto che fa gol. E sa sfruttare molto bene le situazioni, i dettagli. Sul gol decisivo contro l’Inghilterra, è stato bravissimo a staccarsi da Maguire che gli ha concesso un metro mentre partiva il cross. E non l’ha preso più. E poi c’è Griezmann che è imprevedibile e porta equilibrio».
Il Marocco difende abbastanza basso. Giusto?
—«Regragui non vuole concedere la profondità, però portarsi dentro casa Giroud non è mai una buona idea e la Francia è pericolosa anche con il tiro da fuori».
Il Marocco ha preso un solo gol finora e si è trattato di un autogol. Le ricorda qualcosa?
—«La deviazione sfortunata di Zaccardo contro gli Usa nel 2006 e il rendimento difensivo di quell’Italia. Ogni partita che passa senza gol al passivo, ti senti sempre più forte e diventa quasi una sfida a non subirne».
Non si sa se Aguerd e Saiss potranno giocare. Quanto cambierebbe senza entrambi o anche solo senza uno dei due?
—«In questi casi la riserva riesce sempre a dare il massimo. Però Saiss è anche il capitano: la sua assenza sarebbe più pesante, è il leader. Nel 2006 senza Cannavaro sarebbe stata ancor più dura».
Invece si fece male Nesta e lei prese il suo posto.
—«Contro la Repubblica Ceca entrai a freddo ed ero anche preoccupato. Poi feci subito un buon intervento su Nedved e mi tranquillizzai. Poco dopo segnai e tutto andò a posto. Al Mondiale ti porti dietro il lavoro fatto con l’allenatore: Lippi aveva preparato tutti a essere pronti. Regragui è arrivato da poco alla guida del Marocco, ma ha saputo unire un gruppo che evidentemente aveva lavorato bene anche prima».
I difensori migliori del Mondiale?
—«Gvardiol, molto completo. E poi Thiago Silva e Marquinhos».
Perché i difensori-marcatori sono così rari?
—«Perché c’è la tendenza, soprattutto in Italia, a difendere per reparto e con l’aiuto dei centrocampisti, nella convinzione che questo aiuti a vincere. Nei settori giovanili bisognerebbe fare di più l’uno contro uno: servirebbe agli attaccanti e ai difensori».
Per chi tifa al Mondiale?
—«Oggi per il Marocco, ma credo sia la meno forte. Spero vinca l’Argentina, sarei contento per Messi: ha deliziato il calcio per tanti anni, se lo meriterebbe».
(Gazzetta dello Sport)
© RIPRODUZIONE RISERVATA