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Matthäus: “Noi giocavamo sempre per vincere, questione di mentalità. E i tifosi…”

Simona Castellano

L'ex nerazzurro è intervenuto a Inter Channel prima della partita con il Napoli.

Intervistato a Inter Channel Lothar Matthäus ha parlato della gara di questa sera con il Napoli, ritornando anche sul suo passato nerazzurro.

Queste le sue parole: "Oggi al Meazza? Sono tornato a casa. Napoli? Un regalo splendido, 29 anni fa ho segnato contro il Napoli, abbiamo festeggiato lo scudetto con i nostri tifosi qui a San Siro. Sempre il massimo? Assolutamente, abbiamo giocato sempre per vincere, questa era la mia mentalità, volevo trascinare la squadra, avevamo qualità, mentalità e abbiamo giocato per noi, per i tifosi, per la società. Napoli? Partita straordinaria, è una partita tra Icardi e Mertenes oggi, 29 anni tra me e Maradona. Noi abbiamo vinto lo scudetto in casa, è molto bello. Festeggiammo con 80mila tifosi dentro e fuori dallo stadio. Miei gol? Alla seconda partita feci il mio primo gol. Ho segnato tanti gol da fuori area, po in area realizzavo gli assist per tutti i miei compagni. Il calcio italiano ai miei tempi era il campionato più forte al mondo, c'erano tutti i grandi giocatori qui, era un piccolo mondiale ogni settimana, c'erano Gullit, Maradona. Questi 4 anni sono stati i più belli. Non voglio dimenticare non solo l'Inter ma anche l'Italia, era troppo bello. Abbiamo fatto tutto il possibile per i nostri tifosi. Formazione? Dico che giochiamo in casa e quindi dobbiamo vincere. Il calcio è una cosa semplice, fai tutto per la squadra, lavora insieme, lavora per i tifosi e ottieni i risultati. Mi sembra una squadra compatta quella di oggi, la partita comunque è difficile per entrambe, il Napoli vuole vincere per arrivare al secondo posto. Carriera? Sono contento di quello che ho fatto, ho anche allenato, ora faccio l'opinionista, sono dall'altra parte adesso e non sono stressato. Pioli? Un allenatore che conosce la squadra, che è tifoso dell'Inter, può preparare la squadra anche in un'altra situazione. Compagno di squadra preferito? Non parliamo dei tedeschi, Berti era sempre vicino a noi, non è cambiato per niente, voleva sempre giocare, poi c'era Bergomi, eravamo molto amici tra di noi. Berti? Creare una bella atmosfera negli spogliatoi, era molto giovane, era importante per noi proprio come persona. Una squadra ha bisogno di un giocatore come lui. Fuori dal ritiro? Non siamo mai usciti, rimanevamo ad Appiano. Trascinatore? In squadra ne serve uno, Icardi è un trascinatore però, come lo era Zanetti dieci anni fa. In un giocatore contano la mentalità e la tattica. Ricordo più bello? Il Pallone d'Oro non è un momento, era il lavoro di un anno intero. Ho vinto il Pallone d'Oro quando ero qui, ma anche quando ho vinto il Mondiale con la Germania. Non voglio dimenticare il gol con il Napoli che è stato troppo importante, ricordo ancora il gol e i festeggiamenti con la gente nerazzurra. Tifosi? Devono sempre supportare la squadra, non solo quando si fanno i risultati. Meazza? Sono sempre emozionato quando torno qui, questa è casa mia. Sicuramente sono emozionato quando scenderò in campo (prima della partita dovrà ricevere una premiazione, ndr). Mio figlio vive con la mamma in Svizzera e viene ogni domenica a guardare la partita in Curva Nord, è pazzo come il papà dell'Inter. Come finisce la partita? 5 gol, 3 dell'Inter e 2 del Napoli. Icardi segna sicuro". 

(Fonte: Inter Channel)