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Mauri: «Basta gettare fango su di me. Non ho mai scommesso, ho solo…»

Lorenzo Roca

L’ex capitano della Lazio Stefano Mauri, coinvolto nelle inchieste sulle scommesse nel calcio, si è sfogato: «Il fango sulla mia persona ormai è troppo, domenica addirittura sui due più importanti quotidiani nazionali sono apparsi degli...

L'ex capitano della Lazio Stefano Mauri, coinvolto nelle inchieste sulle scommesse nel calcio, si è sfogato: «Il fango sulla mia persona ormai è troppo, domenica addirittura sui due più importanti quotidiani nazionali sono apparsi degli articoli in cui si diceva che Francesco Bazzani mi avrebbe incontrato con due accompagnatrici in una cena nella quale abbiamo parlato di partite di calcio e combine. I miei avvocati hanno evidenziato il contenuto e fatto i loro accertamenti in merito e hanno evidenziato come non si sia mai parlato di calcio». Mauri poi attacca la procura di Cremona: «Dal procuratore e da chi conduce le indagini sono stato sempre descritto come Al Capone, come un gangster ma io non sono questo e francamente mi sono stancato. Dopo due anni non c’è una prova che sia una nei miei confronti. Io non ho niente da nascondere però tutte le volte che c'è un appuntamento importante per me con la giustizia sportiva, esce sempre una notizia dalla Procura. Una volta può essere un caso, due volte no. Sono ancora in attesa di giudizio, da cinque mesi non posso. Non so se esista un caso in cui un pubblico ministero, durante un'indagine in corso, ha rilasciato un'intervista sulla persona giudicata. E' un fatto avvenuto in momento cruciale del mio procedimento.Non ho mai scommesso sul calcio, solo su basket e tennis. I dialoghi con Zamperini? Io non ho mai parlato di partite combinate o scommesse ma solamente di vacanze a Formentera e altre vacanze che avremmo dovuto fare. Perché quando parlava con me dopo si metteva in contatto con Ilievski. Questo non lo so però so che io non ho nulla da imputarmi. Cosa non rifarei? Non rifarei tante cose, come prendere la scheda e altre piccole cose, ma so di non aver fatto nulla di male e di non essere andato contro le regole di questo sport. Questa storia va avanti da due anni, spero che finisca presto e di poter tornare a giocare il più presto possibile».