Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex difensore Massimo Mauro ha parlato del futuro di Paulo Dybala e di quella che sarebbe la soluzione migliore per il suo futuro:
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Mauro: “Dybala? L’Inter non è la soluzione ideale, ha già la LuLa. Lo vedo bene alla Roma”
«Sarò sincero: a mio parere l’Inter non è la soluzione ideale per Dybala. Non ne faccio un discorso tecnico, ma numerico. Anche dovesse uscire uno o più tra Dzeko, Correa o Sanchez, la coppia titolare resterebbe Lukaku-Lautaro, senza se e senza ma. Paulo, però, ha bisogno di ritrovare intensità attraverso la continuità d’impiego e dovrebbe farlo partendo dalla panchina? Difficile…».
In quale squadra lo vedrebbe meglio?
«Sicuramente la Roma e in primo luogo perché José Mourinho è un allenatore che sa toccare i tasti giusti con i suoi giocatori, specialmente quelli più dotati. Immagino che Mou possa offrire un patto chiaro e conveniente a Dybala, che al netto di tutto resta un calciatore da 20 gol nei piedi all’anno. Vicino ad Abraham e Pellegrini, Paulo sarebbe nelle condizioni ideali per esprimersi al meglio, senza neanche il peso di dover vincere il campionato a tutti i costi come in altre piazze. La situazione ideale, limitandoci all’aspetto calcistico e lasciando perdere quello economico».
Dybala avrebbe fatto bene ad accettare l’offerta bianconera?
«Non lo so, ma di sicuro se lasci la Juventus non lo fai quasi mai per scelta tua. E mi viene da dire, senza paura di essere smentito, che mancherà più la Juve a Dybala che Dybala alla Juve».
Qualche abboccamento pare esserci stato anche con il Milan.
«Credo che i rossoneri abbiano in mente altro e specialmente dovesse arrivare De Ketelaere, io non vedo spazio per l’argentino nella formazione di Pioli».
Ieri Cristiano Giuntoli sembra aver chiuso anche le porte del Napoli a Dybala.
«Sarebbe un peccato, ma io alle parole durante il calciomercato credo sempre poco. Ecco, il secondo club dopo la Roma in cui vedrei bene Paulo è proprio il Napoli. Il ruolo dietro a Osimhen, libero di giostrare e inventare gli calzerebbe a pennello. E la città gli darebbe quella spinta necessaria per ricominciare alla grande».
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