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Mauro: “Calciatori tutti no-Var. Hanno distrutto l’arbitro. Mi fa incazzare che…”

Inter Conte Mauro

L'ex giocatore, oggi opinionista, si mostra ancora critico nei confronti del Var

Gianni Pampinella

Intervistato dal Corriere dello Sport, Massimo Mauro si mostra ancora critico nei confronti del Var. L'ex giocatore, oggi opinionista, rivela che "in privato non c’è calciatore che ne parli bene".

"È giusto utilizzare la tecnologia in quelle situazioni in cui si può tirare una riga e stabilire con certezza se è dentro o fuori: gol/non gol, oppure i fuorigioco. Mi sono piegato persino al ridicolo di un fuorigioco per meno di un centimetro. Ma la partita deve gestirla l’arbitro. Quel che accade in campo, sul terreno di gioco, deve essere giudicato dall’arbitro che è lì e vive le stesse sensazioni di chi è in campo, ha la stessa adrenalina, le stesse pulsioni. L’interpretazione dell’arbitro va tutelata, non indebolita. Così come la sua centralità. Non può giudicare chi è in una sala davanti ai monitor, in un ambiente completamente diverso, asettico".

Mauro: “Calciatori tutti no-Var. Hanno distrutto l’arbitro. Mi fa incazzare che…”- immagine 2

"Il tema non è essere pro o contro la tecnologia. Sarebbe assurdo. Il tema è il ruolo dell’arbitro nel gioco del calcio. Con il Var lo hanno distrutto. Gli hanno tolto la serenità di scendere in campo. Lo hanno espropriato della propria funzione in nome di una oggettività che non esiste. Perché il Var, per quel che riguarda le situazioni di campo, non è oggettivo, non può esserlo. Quindi se devo scegliere tra la soggettività di chi è in campo e quella di chi è dietro una scrivania, preferisco mille volte quella dell’arbitro. L’errore dell’arbitro lo comprendo, l’errore del Var mi fa incazzare molto di più".

Mauro: “Calciatori tutti no-Var. Hanno distrutto l’arbitro. Mi fa incazzare che…”- immagine 3

"È importante far capire che è l’arbitro l’unica figura deputata a comprendere la complessità delle situazioni in campo. Alla moviola non riprodurrai mai fedelmente quel che accade in area di rigore. È impossibile. Eppure oggi è tutto delegato al Var. Che giudica in maniera soggettiva anche se con l’ausilio della tecnologia. Nessuna immagine potrà mai restituire l’intensità e l’intenzionalità di un contatto. Può saperlo solo chi è lì, chi è immerso in quell’atmosfera agonistica. Guardi che questi concetti non li esprimo solo io". 

"In privato non c’è un calciatore che parli bene del Var. Non ne possono più della dittatura della moviola. Quando fu introdotto il Var, chi ha buona memoria ricorderà interventi di calciatori importanti che espressero questi concetti. Poi, evidentemente furono richiamati dai club e invitati a non mettere in discussione la novità".  

(Corriere dello Sport)

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