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La preoccupazione di Maxi López per il coronavirus si fa forte nelle sue dichiarazioni rilasciate alla trasmissione radiofonica La Red: "Non voglio più guardare la TV. Qui tutti gli ospedali sono collassati, devi stare attento a tutto". Il giocatore del Crotone ha spiegato: "Il paese è stato bloccato, tutti devono rimanere in casa. All'inizio il virus ha colpito duramente al nord e poi si è spostato. Al sud le temperature sono più alte. Al momento il Presidente del consiglio ha deciso di bloccare gli spostamenti ed è riuscito a contenerlo un po'. Non voglio più guardare la TV, non è facile. Qui tutti gli ospedali sono collassati, devi stare attento a tutto. Se ti succede qualcosa oggi, non puoi andare in ospedale perché non ci sono medici. È tutto saturo. Per 15 giorni non mi sono spostato. Siamo fortunati che una persona ci compri le cose dal supermercato perché la cosa più sicura è stare a casa. Qui nel sud i contagi sono cresciuti perché molte persone che erano al nord sono venute qui per stare con la famiglia e hanno portato il virus. Ora non puoi più andartene. Stanno cercando di contenere il più possibile il movimento delle persone. In molte province l'esercito è già in strada".
Famiglia lontana: "Quello che vorrei di più è stare con la mia famiglia, ma è lontana: in Argentina e i miei figli sono in Francia. Parlo con loro 5/6 volte al giorno".
A proposito del Crotone e del campionato ha aggiunto: "Grazie a Dio, non ci sono contagiati in squadra. Abbiamo giocato nelle zone rosse, il rischio c'era. Sono trascorse due settimane dall'ultimo giorno in cui siamo stati a nord, ma nessuno è risultato positivo. Il presidente della federazione calcistica ha proposto di giocare di nuovo a maggio, ma i medici hanno parlato di ottobre come del primo periodo utile per tornare a giocare in normalità".
(La Red)
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