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Mazzarri: “Colpa mia, mi chiedono sempre troppo. Mi sento incompreso, ma…”

Dario Di Noi

“Mazzarri, toscano nelle viscere, è un uomo di lotta e di governo. Gioca per vincere, ma anche per difendere le proprie idee. Fino in fondo, sempre e comunque. Anche a costo di risultare antipatico a qualcuno”. Con queste parole Dario...

"Mazzarri, toscano nelle viscere, è un uomo di lotta e di governo. Gioca per vincere, ma anche per difendere le proprie idee. Fino in fondo, sempre e comunque. Anche a costo di risultare antipatico a qualcuno". Con queste parole Dario Pelizzari ha presentato la lunga intervista, in esclusiva per "Il Sole 24 Ore", che il mister nerazzurro Walter Mazzarri gli ha concesso direttamente dalla Pinetina.

Un'intervista intima quanto interessante, in cui il tecnico toscano ha potuto parlare molto anche di sè come allenatore. Ha rivelato, in particolare, alcune curiosità sulla sua storia e sulla sua carriera - riprese dalla sua autobiografia - come ad esempio il "grande equivoco" che, a detta sua, lo ha sempre accompagnato in tutti questi anni: "Ecco, il grande equivoco che accompagna da sempre la mia carriera. Arrivo in situazioni in cui nessuno pretende niente, poi comincio a fare risultati non previsti alla vigilia e finiscono con il chiedermi sempre di più. Scherzi a parte, io vorrei che tutti gli addetti ai lavori fossero più attenti ai parametri riscontrabili nel calcio. Bisogna sempre considerare da dove arriva la squadra che mi viene consegnata, cosa ha fatto negli anni precedenti. Ecco perché ci tengo a finire bene quest'anno. Perché se finiamo bene, possiamo iniziare ancora meglio la prossima stagione".

Altro aspetto singolare riguarda un termine, "incompreso" u,tilizzato proprio nel suo libro, e di cui "Il Sole 24 Ore" prova a chiedere spiegazioni: "No beh, certo non mi sento incompreso da tutti i presidenti con cui ho lavorato. Che anzi avrebbero fatto carte false per farmi rimanere. Nel momento in cui potevano scegliere, mi hanno cercato. Lo dimostrano i rapporti che ho ancora con molti di loro, all'insegna della cordialità e del rispetto. Mi sento incompreso, invece, da alcune persone del nostro ambiente che dicono cose nelle quali non mi riconosco".

Infine, una piccola domanda relativa al rapporto tra lui e la Champions. Fino ad ora l'ha disputata - con ottimi risultati - solamente quando era allenatore del Napoli. Ma ora, Mazzarri, si sentirebbe un tecnico pronto a vincerla quella coppa così ambita? "Dipende dalla qualità della rosa che mi viene affidata" - questa la sua risposta - "ma penso proprio di sì. Un allenatore può incidere tantissimo, ma non può fare miracoli. Detto questo, io penso che non mi manchi nulla per vincere".