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Walter Mazzarri si racconta e lo fa all'Evening Standard, a partire dai famosi fogliettini ora diventati messaggi vocali: “E così, quando magari sono in bagno a lavarmi i denti e mi viene in mente qualcosa, spedisco un messaggio vocale a Nicolò Frustalupi dicendogli ‘ricordami di parlare con Troy Deeney domattina’ e così sono tranquillo”.
UN ARTISTA - “Un allenatore è come un artista - continua Mazzarri - e questa è la mia arte. Ai miei giocatori do tutta la mia energia, per loro ci sono 24 ore su 24 e questo è sempre stato il mio modo di comportarmi, indipendentemente da dove lavorassi. Se avessi cambiato modo di fare, non sarei più stato Mazzarri e mi sarei dovuto fermare”
DALLA C2 ALLA A - “É stato un salto incredibile e so che quando parlo di calcio posso sembrare arrogante, ma non lo sono, sono solamente consapevole delle mie capacità. Credo che un leader debba saper inquadrare una persona sin dalla prima volta che gli stringe la mano e io penso di avere questa qualità, perché in 15 anni di carriera ho sbagliato solo due volte nel giudicare qualcuno ed è stato quando ho dato ascolto al mio cuore anziché alla mia testa”.
L'INGLESE - ”Il mio insegnante dice che sto facendo progressi, ma voglio essere sicuro al 100 per 100 prima di parlare regolarmente in pubblico”
I RISULTATI - "Avremmo potuto fare qualcosina di meglio in termini di risultati, ma sono soddisfatto di come la squadra sta giocando e mi sta seguendo. Difensivista? Non posso ovviamente dimenticare la fase difensiva perché se poi alla fine si perde 6 a 5 diventa tutto inutile, ma invito chiunque ad assistere ai miei allenamenti, così si renderebbe conto che do più importanza al gioco offensivo di quanto faccia la maggior parte degli allenatori in Europa. Sono sempre stato considerato un ‘tattico’ e per me questo è una nota di merito e sono pronto alla sfida come nessun altro”.
(Traduzione Gazzetta.it)
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