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Sandro Mazzola è stato intervistato da TMW ed ha parlato di suo padre e di una offerta della Juventus.
"Il ricordo di mio padre mi ha aiutato a diventare un campione? Mi ha aiutato moltissimo perché ho conosciuto personaggi di allora che mi raccontavano le gesta di questa squadra, mi raccontavano che mio padre voleva sempre essere corretto e io ho seguito le sue orme. Ho voluto emulare questo aspetto della carriera di mio padre. Andavo al campo di allenamento con mio papà e poi andavo a tirare i rigori a Bacigalupo. Lui mi lasciava segnare e io andavo a esultare per il campo perché avevo segnato al portiere del Grande Torino. Cosa ho pensato dopo l'incidente della Chapecoense?Ho pensato che quanto è destino è destino. Non c'è tempo, aereo o treni, succede e basta. Se mi è mancato il vestire la maglia del Torino? Non l'ho vestita per volontà del Toro. A 18 anni io fui libero di poter firmare per un'altra società rispetto all'Inter. Quell'anno fui lasciato libero, il Torino fu una possibilità. Il mio patrigno si presentò al presidente dei granata chiedendogli se volevano far firmare il figlio di Valentino, gli lasciò il numero ma nessuno richiamò. L'anno dopo ho esordito in Serie A con l'Inter. Il gesto di tirare su le maniche per suonare la carica? L'ho fatto anche io come lo faceva mio padre. È stata una cosa che forse avevo dentro. Io vicino alla Juventus?Ci ha provato, mi fece un''offerta eccezionale. Mi fecero parlare direttamente con Agnelli, ma mio padre non avrebbe voluto che io vestissi la maglia bianconera e dunque non se ne fece di nulla".
(Fonte: TMW)
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