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Mazzola: “Inter ha mollato, dura tornare umili. Ma credo nella CL, Mancini è top. Oggi…”

Sabine Bertagna

Attraverso una fotogallery, Goal.com ha stilato la classifica dei 20 giocatori più forti di sempre che hanno vestito la maglia nerazzurra. Nelle primissime posizioni, non poteva che esserci una leggenda interista come Sandro Mazzola, intervistato...

Attraverso una fotogallery, Goal.com ha stilato la classifica dei 20 giocatori più forti di sempre che hanno vestito la maglia nerazzurra. Nelle primissime posizioni, non poteva che esserci una leggenda interista come Sandro Mazzola, intervistato in esclusiva dallo stesso sito:"Sicuramente un bell'effetto ed è un grande orgoglio perché qualche anno è passato e la gente tende a dimenticare. Il fatto che ci si ricordi ancora di me fa piacere, evidentemente qualcosa di buono per la maglia dell'Inter l'ho fatto...".

RICORDI - "Il più bello all’Inter? Ce ne sono tanti, perché modestia a parte si può dire che abbiamo portato quella maglia con onore in giro per il Mondo. Se devo sceglierne solo uno, però, direi sicuramente la prima Coppa dei Campioni conquistata contro uno dei Real Madrid più forti della storia, che veniva da cinque successi consecutivi e da una finale persa contro il Benfica. Abbiamo fatto una grande impresa ed è stata una gioia enorme. Di quella sera ricordo che per me giocare contro quei campioni era un sogno. Ai tempi non c'erano tante televisioni e io per vedere le partite andavo all'osteria sotto casa, compravo una spuma e mi vedevo la partita. Ma non era come oggi che le trasmettono tutte, si vedeva solo la finale e in finale c'era puntualmente sempre il Real Madrid. Quindi per me affrontarlo sul campo era davvero qualcosa di speciale... ".

REAL MADRID -  “Già, io adoravo Di Stefano perché mi ricordava mio papà. E infatti a fine partita corsi verso di lui per farmi dare la maglia, ma ad un certo punto si avvicina Puskas e mi dice: "Sei come tuo padre, complimenti" e mi porge la sua. Ovviamente la presi con molto orgoglio e devo dire che ancora oggi quella è una delle maglie a cui sono rimasto più legato. Non sono cascato male? Ah no di sicuro!!! Parliamo di uno degli attaccanti più forti della storia. In tanti anni di calcio non ho mai visto uno con un sinistro splendido come il suo...". 

CALCIO MODERNO - "Se mi sono mai rivisto in qualche giocatore "moderno"? È sempre difficile fare paragoni, perché questo è un calcio più tattico e veloce. Una volta tutti gli attaccanti erano tecnici, tutti sapevano fare un dribbling e saltare l'avversario, oggi a volte basta essere veloci, buttare la palla avanti e rincorrerla. Devo dire però che quando parte Cristiano Ronaldo un po' mi ci rivedo, ogni tanto vedo una sua finta e dico "Quella la facevo anche io". Con le dovute proporzioni, perché ai tempi non eravamo così rapidi, io comunque ero uno veloce di gambe e di testa e di certo la tecnica non mi faceva difetto. Un po' come il portoghese oggi, che abbina doti atletiche a classe".

PASSATO - "Una partita che rigiocherei? Sicuramente quella della finale di Coppa Campioni persa contro il Celtic. Come dicevo prima, ai tempi non si vedevano tutte le partite e ricordo che non è che conoscessimo bene i nostri avversari. Il nostro allenatore andò a vedere una loro partita e tornò con la cassetta, ma non so se lo fecero apposta per fregarci, ma ricordo che vidi la partita e pensai: "Questi sono proprio scarsi". Poi, il giorno prima della finale, ci fermammo a guardarli nell'allenamento della vigilia e anche in quel caso sembravano assolutamente disorganizzati. Ognuno faceva quello che voleva. Abbiamo pensato che sarebbe stata una partita facile e fu l'errore più grande che potessimo commettere".

INTER DI OGGI - “Hanno pensato di aver già vinto e si sono rilassati? Forse sì, sono d'accordo, perché sinceramente non mi aspettavo questo calo. Ho la sensazione che non sia un problema fisico ma psicologico, che si fossero convinti di essere forti e che abbiano un po' mollato di testa. E quando succede questo, poi è difficile recuperare la concentrazione e l'umiltà. Cosa mi ha sorpreso di più? Direi il calo recente, perché avevo fiducia nella squadra e soprattutto nel suo allenatore, che mi piace un sacco. È uno di carattere, che non guarda in faccia nessuno e che è diretto con i giocatori. Tatticamente è uno che sa il fatto suo e poi ha esperienza e caratura internazionale. Ma credo che alla fine l'Inter ce la farà a conquistare un posto in Champions League. Sono fiducioso perché ha giocatori importanti, ma soprattutto confido in Mancini, che secondo me è uno dei migliori in circolazione".

NECESSITA’ - “Di cosa avrebbe bisogno questa Inter? Di un po' di qualità in mezzo al campo. Ha tanti giocatori buoni ma nessuno che sia in grado di prendere in mano il gioco o fare l'ultimo passaggio. In una parola, manca inventiva. Quella ai miei tempi era una prerogativa che non mancava mai alle grandi squadre, fantasia e tecnica erano fondamentali e più "alla portata", forse perché noi da ragazzini giocavamo per strada, a volte addirittura con lattine o sassi, perché i palloni costavano troppo. E in questo modo affinavamo la tecnica. Oggi, invece, ai giovani viene fatto il lavaggio del cervello con la tattica e a volte in campo vedi gente che non è capace di fare un passaggio di 5 metri...".