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L'ex attaccante dell'Inter Sandro Mazzola ha rilasciato un'intervista a SoccerMagazine, nella quale ha parlato del momento negativo in casa Inter.
In campionato l’Inter ha subito da imbattuta due sconfitte consecutive contro Udinese e Sassuolo: è possibile imputare questi risultati solo alla sfortuna?
No, credo di no. C’è stato forse qualche momento di sfortuna, però probabilmente sono scesi in campo pensando, visti i risultati precedenti, “Sei forte, ce la fai”. Non si ragiona in questo modo. Da fuori non trovo un altro motivo.
L’Inter sta faticando da quando ha iniziato ad avere impegni ravvicinati: ha ragione Sarri quando dice che giocare ogni 3 giorni è un altro sport?
Io l’ho fatto per una vita, però è vero: è molto faticoso, bisogna dosare gli allenamenti e soprattutto la vita privata.
A Lei che è stato un grande attaccante chiediamo un parere su uno dei più curiosi terminali offensivi della Serie A: Patrik Schick. Come si spiega la figura di un giocatore tanto pagato, utilizzato poco e comunque sempre fuori ruolo?
Me lo domando anch’io, è difficile dare una risposta. Sul fatto di essere stato pagato tanto il giocatore non c’entra niente, lì sono cose di società. È un giocatore che mi piaceva, forse si è ritrovato in un mondo diverso da quello cui era abituato, però è uno da tenere in considerazione cercando di capire il perché di tutto questo. Se torna normale è un ottimo giocatore.
Al di là dell’Inter, qual è la squadra che vede meglio attrezzata per lo scudetto tra Juventus, Roma e Napoli?
A me piace il Napoli, mi piace come gioca. Dovessi sceglierne una, anche se è difficile, dico il Napoli.
Una volta ha raccontato di rivedersi in Totti: non crede che rispetto a Zanetti inserire un uomo di campo come lui in società sia stato più un contentino?
Non penso, Totti è storia. Secondo me è stata una cosa giusta. Adesso bisognerà vederlo all’opera, ma anche lasciarlo lavorare.
Un anno fa disse che avrebbe preso Icardi di petto nello spogliatoio per i suoi comportamenti. Oggi ad essere condannato da tutti sotto questo punto di vista è invece De Rossi, che però non è un giovane come Icardi: come si spiega che un giocatore di così tanta esperienza incappi ancora in défaillance disciplinari?
Io ho anche conosciuto De Rossi, è un giocatore che mi è sempre piaciuto molto. Probabilmente in questo momento sta attraversando una fase in cui non si sente all’altezza come prima, vorrebbe fare delle cose e magari non gli riescono. Il consiglio è di fare con calma, non avere fretta, ma quelli con le sue qualità fisiche e tecniche ritornano come prima.
Per concludere: se Sandro Mazzola giocasse oggi, sarebbe lui l’attaccante perfetto da affiancare ad Icardi?
(ride, ndr) Io ho quasi sempre avuto vicino un centravanti tipo Icardi, ma non erano tutti bravi come lui. Per me sarebbe bellissimo giocare con lui, ma penso anche per lui perché io tante volte mi ritrovavo un po’ sfinito e il mio centravanti, che era Boninsegna, si smarcava, io gli davo la palla e faceva goal. Penso che ne gioveremmo tutti e due della cosa.
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