Le parole della storica bandiera nerazzurra dopo essere tornato nel centro sportivo nerazzurro per una visita a Inzaghi e ai calciatori
Non tornava ad Appiano Gentile da tempo immemore. Sandro Mazzola si è divertito e ha lasciato un segno della sua visita, per tutto quello che ha rappresentato nella storia dell'Inter. Ne ha parlato in una chiacchierata con TuttoSport: «Mi ha fatto impressione, quasi quasi stavo per girarmi e tornare indietro per colpa dell’emozione. Mi sono venute in mente subito tante cose belle. La prima? Un gol che avevo segnato proprio il primo giorno di allenamento, quando ancora facevo parte della Primavera, non ancora della prima squadra».
«Devo dire che è stata una cosa bellissima, mi è piaciuta molto, mi hanno trattato come uno di loro, come fossi lì per giocare. Con chi mi sono intrattenuto maggiormente? Ho parlato di più con Inzaghi, ma sono stati tutti molto bravi, mi hanno fatto sentire a casa mia. Cosa ci siamo detti? Non le dico né cosa io ho detto al mister, né cosa lui ha detto a me (ride, nrd). Sono segreti!»
«Scudetto? Non mi faccia queste domande (ride, ndr). Vincerlo contro il Milan sarebbe bellissimo. Ma in generale faccio gli scongiuri (ride, ndr). Non diciamo che i nerazzurri hanno disputato un campionato incredibile, anche se è vero, perché altrimenti cambia tutto! Diciamo che la squadra gioca abbastanza bene, abbastanza però, non di più...».
«Lautaro non si tocca. Inzaghi mi piace, lo vedo come un allenatore di una volta, almeno in certe situazioni e quindi mi riporta indietro nel tempo. Se possiamo paragonarlo a Herrera? No, no lasci stare, il mago era il mago, unico! Però sicuramente Simone potrà anche lui diventare un allenatore importantissimo per la storia dell’Inter. Lasciamolo lavorare».