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"È normale che Inzaghi rimanga in panchina visto il lavoro che sta facendo, anzi mi auguro che rimanga per tantissimo tempo e che magari diventi il Ferguson dell'Inter: perché no? È un'idea che mi piace molto. Il confronto con Mourinho e se può raggiungere i suoi risultati? Non si dicono mai queste cose, si dice soltanto che è un ottimo allenatore e che sta lavorando molto bene. Lautaro? Mi piace molto, adesso con la fascia al braccio lo vedo anche leader dentro il gruppo e non solo in campo con le sue prestazioni. Se l'Inter è l'Inter, rifiuta certamente tutte le offerte e gli rinnova subito il contratto. Lautaro non si tocca: i giocatori forti, che hanno dimostrato di esserlo, non si cedono assolutamente. Mi riferisco anche ad altri elementi importanti della rosa: credo che la società questa estate voglia tenere tutti i suoi campioni e che la dirigenza abbia già tutto chiaro su chi puntare e sulle strategie da attuare sul mercato.
Thuram non me l'aspettavo subito così incisivo. All'inizio anche io avevo qualche dubbio. Poi, dopo averlo visto giocare le prime volte, ho detto: "Cavoli, questo è veramente forte!". La dirigenza sicuramente saprà cosa fare, Marotta e tutti gli altri stanno facendo davvero un grande lavoro e continueranno a farlo. Ho la massima fiducia in loro. Zhang rimane? Bisogna essere dentro per capire veramente quel è la situazione, tante cose non le sappiamo. Però l'Inter con questa proprietà sta ottenendo dei risultati importanti e quindi per il momento va bene così".
"Mi è difficile vedere dei giocatori del Milan con la casacca dell'Inter. Calhanoglu fa parte delle eccezioni e sta dimostrando di essere un giocatore fondamentale nella formazione di Inzaghi. Del Milan, veramente, non prenderei nessuno: neanche Leao, che rimanga lì! Noi siamo diversi come mentalità a abbiamo un attaccamento diverso alla maglia. Ricordo tanti derby con piacere, ce ne sono diversi fortunatamente. Forse se devo sceglierne uno dico il primo, nel 1963, quando segnai dopo appena 13 secondi.
Consigli per Inzaghi? Non ne ha bisogno, sa cosa fare. Lo vedo prima della partita: guardo la faccia e capisco se è tranquillo o non lo è, per come si muove e va a guardare o parlare con qualcuno. Mi piace molto come atteggiamento. Secondo me la sua qualità migliore è quella di far rendere al meglio i giocatori, di trasmettere ai ragazzi quello che vuole realmente in campo a livello tattico e di gestione. Sa prendere i giocatori al momento giusto, sa toccare le corde giuste".
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