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Mazzola: “Mou come HH. Moratti ha fatto bene a cedere. Vi racconto di quando Suarez…”

Sandro Mazzola, ex bandiera dell’Inter, indimenticato protagonista di quella squadra che tra il ’64 e il ’65 vinse tutto sotto gli ordini di Helenio Herrera, è stato intervistato oggi da ilcatenaccio.es ed ha trattato diversi...

Alessandro De Felice

Sandro Mazzola, ex bandiera dell'Inter, indimenticato protagonista di quella squadra che tra il '64 e il '65 vinse tutto sotto gli ordini di Helenio Herrera, è stato intervistato oggi da ilcatenaccio.es ed ha trattato diversi argomenti: dagli allenamenti del Mago, a Mourinho sino ad arrivare ai fatti più recenti cioè la cessione dell'Inter a Thohir. Ecco quanto dichiarato:

INDEGNO. Quando passai all'Inter erano convinti inizialmente che fossi il nuovo Valentino Mazzola, ma cosi non era. Addirittura in molti mi ritenevano indegno di portare quel cognome, cosi continuai a giocare anche a basket. In quel momento però il calcio divenne la mia sfida personale, dovevo lottare per dimostrare a quella gente che sarei potuto essere anche io un ottimo giocatore.

SUAREZ. Ho giocato con delle leggende, come Suarez che per me è il miglior giocatore spagnolo della storia. Ci sono tanti buoni giocatori al momento in Spagna ma nessuno al suo livello. Era un professionista esemplare. Era anche furbo però, ricordo quando nascondeva il pane e il vino e lo mangiava di nascosto nella propria stanza. Purtroppo Herrera ci faceva seguire delle diete molto rigide. MOURINHO. Quando vidi il suo primo allenamento alla Pinetina mi sembrava di vedere Herrera. Senza questi due allenatori non si sarebbero conquistati certi trofei. La maggior parte degli insegnamenti degli allenatori derivano proprio dal 'mago'. Ricordo che arrivavo al campo fumando, lui ha cambiato questa abitudine. L'addio di Mou? Certe uscite fanno parte del suo personaggio. Capì quale era la situazione e che i giocatori erano soddisfatti ed ha preferito giustamente lasciare.

THOHIR. Moratti lascia? Accolgo con favore la decisione presa. In Italia in questo momento non si può più fare calcio come prima ed arrivare a conquistare certi trofei solo con le proprie forze.