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Meazza, la Bisconti invita i club a comprarlo. A Palazzo Marino opinioni contrastanti

Vendere o non vendere, anche questo è un dilemma. San Siro al centro dei pensieri di Inter, Milan e del Comune di Milano, piuttosto diviso su quel che c’è da fare. Ad esempio, l’assessore allo Sport, Chiara Bisconti, nelle ultime ore ha...

Dario Di Noi

Vendere o non vendere, anche questo è un dilemma. San Siro al centro dei pensieri di Inter, Milan e del Comune di Milano, piuttosto diviso su quel che c’è da fare. Ad esempio, l’assessore allo Sport, Chiara Bisconti, nelle ultime ore ha invitato i due club ad acquistare l’impianto, ma a Palazzo Marino non tutti la pensano allo stesso modo. Il Corriere della Sera ha raccolto le opinioni di alcuni consiglieri comunali, sia di centrodestra che di centrosinistra, sia rossoneri che nerazzurri.

Basilio Rizzo (Prc), super tifoso milanista e presidente dell’aula, non scarta l’ipotesi vendita: "Ovviamente a fronte di un prezzo equo, che tenga conto di quanto investito negli anni dalla collettività. Cento milioni di euro era forse solo la spesa per il terzo anello. E dai club vorrei la garanzia che lo stadio non diventi un prodotto solo per ricchi".

Dal fronte opposto, Alessandro Morelli, leghista e interista, l’eventualità di una cessione non vuole neanche sentirla: "Sarebbe una follia. Lo stadio di San Siro è un valore aggiunto per Milano. Non si può vendere un gioiello di famiglia senza tenere conto degli interessi dei tifosi, dei cittadini e della storia della città". Ma non tutti nell’opposizione la pensano così. Il capogruppo azzurro Pietro Tatarella, milanista, si iscrive tra i favorevoli: "Preferirei che il Milan avesse una casa tutta sua, ma ben venga se le due squadre decidessero di acquistare e investire su quell’area, riqualificando San Siro, magari in parallelo con l’Ippodromo del trotto". Per il collega di partito, ma «cugino» di fede, Alan Rizzi, "la strada è piuttosto quella della cessione del diritto di superficie, che permetterebbe al bene di ritornare in un secondo momento ai cittadini, ottenendo come contropartita l’impegno delle società a mantenere nel tempo uno stadio a cinque stelle. Senza contare che i club non ci starebbero mai alla vendita a quelle cifre. Bisognerebbe poi capire come sono state stabilite".

Luca Gibillini di Sel, interista, va cauto sul futuro del Meazza: "Valuteremo serenamente i benefici di un’eventuale vendita, tenendo presente che la situazione attuale è positiva, con introiti al Comune in spesa corrente e potere di decisione di chi fa l’interesse pubblico". Sulla stessa lunghezza d'onda, infine, Emanuele Lazzarini, dem e tifoso milanista: "Vendere San Siro? È tutto da valutare, ma senza preclusioni se l’incasso può tradursi in opere importanti per Milano".