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Ripartenza, i medici dei club alzano la voce. CdS: “Macigno insopportabile. E in Lombardia…”

Sui medici ricadranno responsabilità anche penali: ecco spiegata la reazione

Matteo Pifferi

Uno dei tanti nodi da sciogliere prima di poter parlare di ripartenza del campionato riguarda il protocollo medico-sanitario che la FIGC oggi invierà al Ministero dello Sport per gli allenamenti di squadra. Nel documento, però, si evince come la responsabilità civile e penale, in caso di contagi o danni permanenti da Covid-19 ai membri della società, ricada sui medici dei club, che però non sono dipendenti ma liberi professionisti che fanno consulenza ai rispettivi presidenti.

"Avere sulle proprie spalle la responsabilità civile e soprattutto penale è considerato un macigno insopportabile. E se la prima può essere "sgravata" con un'assicurazione (la Federcalcio si è mossa in tal senso contattando un broker per i propri dipendenti ed è pronta ad estenderla ai club), per la seconda ci vuole uno scudo penale dello Stato (complicato)", evidenzia il Corriere dello Sport, che anticipa come i medici abbiano pronto un documento da inviare alla FIGC e alla Lega per chiedere chiarimenti sulla vicenda, nonché le loro perplessità, una delle quali riguarda i tamponi. I club lombardi riusciranno ad eseguirli ogni 4 giorni, viste le difficoltà di reperimento proprio in tutta la Regione?