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Melo e Medel: armi decisive per l’Inter ma il Mancio aspetta Perisic e Ljajic perchè…

Riccardo Fusato

L’Inter viaggia in testa alla classifica a punteggio pieno. I simboli, secondo la Gazzetta dello Sport, sono senza dubbio Medel e Felipe Melo. Se l’Inter, per tanto tempo, è parsa essere un gruppo con poco carattere, vittima di pericolosi...

L’Inter viaggia in testa alla classifica a punteggio pieno. I simboli, secondo la Gazzetta dello Sport, sono senza dubbioMedel e Felipe Melo. Se l’Inter, per tanto tempo, è parsa essere un gruppo con poco carattere, vittima di pericolosi squilibri emotivi, sempre in balìa delle prime folate di vento, adesso il quadro è decisamente cambiato. Medel, schierato per ragion di stato al centro della difesa, garantisce grinta e rapidità nell’anticipo: 2 contrasti vinti e 9 palloni recuperati. Melo, invece, è il tassello che mancava in mezzo al campo, l’uomo che dà una mano alla retroguardia, che non si vergogna di sporcarsi il vestito, che corre per sè e per i compagni e, come accaduto contro il Verona, in assenza di invenzioni dei genietti offensivi, s’incarica di schiodare lo 0-0 con una zuccata da centravanti. Nella prestazione del brasiliano, oltre agli 85 tocchi, ci sono anche 3 contrasti vinti e 6 recuperi.Ora però serve di più e questo deve arrivare dagli attaccanti; Ljajic e Perisic, per esempio, non sono ancora al 100%, ma è da loro che Mancini si aspetta una maggiore velocità di manovra, caratteristica mancata in queste partite perché è lì che serve alzare l’asticella in quanto arriveranno periodi e partite in cui Medel e Melo non basteranno più