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Reduce dal positivo debutto in Serie A contro l'Inter dopo essere rimasto ai box nella prima parte di stagione per infortunio Alex Meret ha raccontato le emozioni della prima volta a La Gazzetta dello Sport.
Quando ha saputo che avrebbe giocato contro l'Inter?Il giorno prima. Il mister ha detto la formazione e il primo nome era il mio. Ho pensato: "Finalmente". Ci speravo perché avevo giocato tutta l'amichevole infrasettimanale. Con l'Inter avrei avuto l'opportunità di dare il mio contributo e divertirmi. Sì, divertirmi: il calcio è un gioco. Quando vai in campo devi pensare che è solo una partita, altrimenti la pressione può condizionarti.
Debuttare in A il giorno dei 40 anni di Buffon è un segno del destino?
Una bella casualità: mi ha fatto molto piacere.
Tra l'altro Buffon debuttò a 17 anni pareggiando col Milan, lei a 20 pareggiando con l'Inter.
Un'altra simpatica casualità... Lui non prese gol, io autogol, lui ha fatto la storia, io niente: devo dimostrare tutto, perfino di poter stare in A. Ho tenuto la maglia usata con l'Inter: sarà tra i ricordi più cari.
Cosa manca per essere al top?
Non ho ancora i tempi sulle uscite alte. E mi devo adattare alla diversa velocità della A.
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