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Merola: “Cresciuto con Zeman, sogno la Serie A. Tifo Inter, ma il Napoli…”

Fabio Alampi

L'attaccante classe 2000, prodotto del settore giovanile nerazzurro, sta vivendo una stagione da protagonista con il Foggia

Dopo aver compiuto la trafila del settore giovanile dell'Inter ed essersi trasferito all'Empoli, la carriera di Davide Merola tra i professionisti non era sbocciata come si pensava potesse accadere, con due prestiti non particolarmente brillanti fra Arezzo e Grosseto. Oggi, a Foggia e sotto la guida di un maestro del calcio offensivo come Zdenek Zeman, l'attaccante classe 2000 sta vivendo una stagione da protagonista. L'ex gioiellino del vivaio nerazzurro si è raccontato in un'intervista concessa a TuttoC.com: "A inizio stagione ho subito un infortunio e sono stato fermo un paio di messi, oggi però posso dire di essere soddisfatto e i numeri sono dalla mia parte. Ho segnato nove gol in campionato e uno in coppa Italia, mister Zeman mi ha impiegato come esterno destro sfruttando in pieno le mie caratteristiche. A inizio anno le aspettative erano alte, ma non avrei mai pensato di segnare così tanto da febbraio in poi".

Cosa ci fa un calciatore così talentuoso in serie C?

"Nella trafila col settore giovanile ho sempre dimostrato di avere un buon fiuto del gol. Quando sono andato a Empoli ho collezionato sette presenze, poi ho firmato per il Grosseto e non sono stato preso molto in considerazione. È come se quella di Foggia fosse la prima, vera, esperierenza tra i professionisti e cerco di apprendere il più possibile per costruirmi un futuro importante".

La presenza di Zeman è indubbiamente un valore aggiunto, è d'accordo?

"Assolutamente sì. Devo molto al nostro allenatore, mi ha insegnato tantissime cose. Sono un calciatore con caratteristiche offensive, eppure ora corro avanti e indietro sulla fascia senza nemmeno accusare stanchezza e fatica. Se stiamo ottenendo buoni risultati è anche merito del mister e del suo staff, stiamo parlando di persone competenti e con esperienza notevole alle spalle. All'inizio non rendevo più di tanto, ma Zeman ha continuato a darmi fiducia schierandomi con frequenza dal primo minuto. Cosa che in Italia non accade spesso. E che non dimenticherò".

L'obiettivo personale è arrivare quanto prima in serie A, giusto?

"Assolutamente. Visto il mio inizio di stagione non pensavo minimamente al salto di categoria, poi mi sono sbloccato ed è normale che l'autostima sia aumentata. Mi piacerebbe, un giorno, giocare in massima serie e togliermi altre soddisfazioni. Però devo essere grato anche al Foggia che mi ha permesso di rilanciarmi. A Empoli avevo segnato due gol in coppa Italia, però hanno deciso di non riconfermarmi e mi sono ritrovato in Lega Pro. Sono ripartito con il massimo dell'umiltà e della determinazione, direi che i risultati sono dalla mia parte. Nel mio percorso nel settore giovanile ho sempre segnato, se non giochi con continuità rischi di perdere fiducia e consapevolezza".

Rapporto con la famiglia, con lo spogliatoio e quotidianità: ci racconti qualcosa per consentire ai suoi tifosi di conoscerla meglio...

"Di solito ci alleniamo al mattino e, nel tempo libero, mi piace stare con la mia ragazza. Non può raggiungermi sempre per motivi di studio, ma quando possibile trascorriamo molte ore assieme. Ho un bel rapporto anche con la mia famiglia. Mio padre è la persona più umile al mondo, anche quando ho tagliato traguardi importanti mi ha riportato immeditamente con i piedi per terra ricordandomi di continuo che la strada è sempre in salita e c'è tanto da fare. E fa bene, non sempre in questo sport prevale la meritocrazia. Ai miei nonni, invece, ho promesso che un giorno indosserò la maglia del Napoli: sono tifoso dell'Inter, ma da campano sarebbe una grossa soddisfazione. In fondo anche Insigne è partito da Foggia e con Zeman in panchina. Nello spogliatoio ho legato con tutti. Ma sarebbe ingeneroso fare nomi, è un gruppo unito che rema nella stessa direzione sperando di raggiungere grandi obiettivi con la maglia rossonera. Magari la promozione in serie B".