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Andy Van der Meyde si è ritagliato un posto speciale nel cuore dei tifosi dell'Inter. Per Footballstation.it ha rispolverato alcuni ricordi importanti:
AJAX "Fino al 2002 giocavo a destra. Poi venne Koeman che mi chiese di giocare a sinistra. Risposi: "Cosa?". Non avevo mai giocato lì prima, pensavo fosse pazzo. Invece andò bene, inizia a segnare anche più gol. I tifosi mi amavamo, eravamo una grande squadra, si poteva sognare qualcosa in più. Nel 2003 arrivammo persino ai quarti di Champions sfiorando la semifinale per un paio di minuti (San Siro, Inzaghi-Tomasson)".
INTER "Il trasferimento all'Inter? Beh a dire la verità non volevo andare, non per i nerazzurri, ma perché non volevo lasciare l'Ajax. Mi sentivo al top della condizione, ma Moratti offrì tanti soldi al club e la società stessa mi costrinse ad andare, dicendomi chiaramente come quella nerazzurra fosse un'offerta irrinunciabile e che anche io sarei andato a guadagnare un sacco di soldi. E così fu. Mantengo ancora splendidi ricordi. Il primo anno andò bene: cercavano un esterno per un semplice 442, avrei dovuto mettere cross per Vieri, e così fu. Con Mancini giocavo di meno, così decisi di cambiare aria. I gol più importanti? Beh, quello di Roma con l'Ajax, in uno stadio pieno contro una squadra piena di grandi campioni come Totti e Cassano. Ma pure quello di Highbury: gran gol al volo, battemmo un Arsenal fortissimo, fu una notte incredibile, al ritorno trovai persino dei tifosi nerazzurri sotto casa che volevano fare festa insieme a me".
ZLATAN "Si vedeva già che Zlatan aveva qualcosa in più. E pensate che la sua esperienza all'Ajax non iniziò nel migliore dei modi, qualche atteggiamento sbagliato e diverse prestazioni incolori, i tifosi lo fischiavano. Poi uscì alla grande: sapevamo sarebbe diventato uno dei più forti, e così fu".
(Footballstation.it)
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