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L’Inter da ieri è una società guidata da soci indonesiani. Nella notte sono infatti arrivate le firme al contratto che sigilla il passaggio di proprietà del 70% del club nerazzurro dalla Internazionale Holding di Massimo Moratti alla International Sports Capital (Ics), società indirettamente posseduta da Erick Thohir e dai suoi soci indonesiani Rosan Roeslani e Handy Soetedjo. Ics, ha spiegato una nota del club nerazzurro, diventerà l’azionista di controllo tramite un aumento di capitale riservato. Quindi Moratti, che resterà con il 30% e forse sarà ancora presidente, non incasserà nulla dall’entrata degli indonesiani. Il passaggio di proprietà sarà ufficializzato nell’assemblea straordinaria che si terrà a novembre, dopo quella che a fine ottobre sarà chiamata ad approvare il bilancio al 30 giugno 2013, che si dovrebbe chiudere con un rosso di circa 80 milioni.
Nell’assemblea di novembre sarà anche nominato il nuovo cda del club. L’organismo sarà composto da otto membri, cinque di nomina indonesiana: tra cui Thohir, il suo braccio destro Jason Levien, Roeslani, Soetedjo. Tre saranno i componenti del cda legati alla famiglia Moratti: Massimo Moratti, il figlio Angelomario e il loro ministro delle finanze Rinaldo Ghelfi, figura storica del club nerazzurro. Entrando nel dettaglio, l’operazione, curata da Lazard e dalla boutique Four Partners sul lato Moratti e da Ernst&Young su quello Thohir, ha valutato il club nerazzurro circa 350 milioni, compresi i debiti che, tra linee di credito, esposizioni con i fornitori e quelli relativi alle società controllate (Inter Brand), arrivano a circa 200 milioni. La valutazione è stata fatta prendendo come base i multipli di società calcistiche quotate, la situazione finanziaria del club, ma è anche una conseguenza di una contrattazione.
Ciò significa, comunque, che il 70% di Thohir vale circa 250 milioni al momento. Ma gli investimenti degli indonesiani non si fermeranno qui. Thohir e compagni dovranno partecipare pro quota al ripianamento delle perdite dei prossimi bilanci stimati ancora in rosso per almeno due anni visto la struttura dei costi. Il rendiconto al giugno 2014 dovrebbe chiudersi con una perdita tra 55 e 60 milioni, mentre il risultato del bilancio a giugno 2015 sarà legato all’ingresso o meno nella prossima Champions League (la partecipazione alla sola fase a gironi vale da sola circa 30 milioni). Il bilancio al 2016 dovrebbe essere finalmente quello del pareggio; ovviamente il risultato non dipenderà solo dai costi, ma soprattutto dall’incremento dei ricavi da marketing.
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