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Il pareggio sul campo della Roma non può regalargli il sorriso, ma la buona prova dei suoi - soprattutto nella ripresa - è riuscita perlomeno a rasserenare il suo stato d'animo: Sinisa Mihajlovic, a fine gara, ha raccontato la sua soddisfazione per la prova del Milan, uscito dall'Olimpico con un 1-1 e qualche rimpianto.
Queste le sue parole: "Volevo vedere una reazione e c’è stata. I veri uomini quando cadono si rialzano sempre. Stasera abbiamo finito la partita in piedi e a testa alta. Primi 10 minuti abbiamo fatto male, dobbiamo ringraziare Gigietto. Nel secondo tempo potevamo vincerla, abbiamo dimostrato di essere ancora una volta compatti e uniti, la squadra merita fiducia. Abbiamo preso un gol a freddo e su palla inattiva, dovevamo gestirla meglio. Ci hanno messo in difficoltà i primi 10 minuti con Sadiq, lì ha fatto male Alessio (Romagnoli), doveva darsi una sveglia. E’ giovane, da quando è arrivato è sempre stato uno dei migliori. Alla fine, da quanto si è visto, avremmo meritato di vincere. Roma? Non mi piace parlare degli altri, sono in difficoltà come noi. Dura giocare in casa con i fischi, noi come loro siamo professionisti, bisogna tapparsi le orecchie e giocare come sappiamo. Anche a noi capita di sentire i fischi dei nostri tifosi. Se fischiano hanno anche ragione, bisogna capire perchè lo fanno. Se noi e la Roma avessimo fatto meglio di quello che dovevamo fare, sarebbero stati applausi. Tocca a noi trasformarli in applausi. Io saldo sulla panchina? Da tre mesi si parla di questa cosa qua, ci siamo fatti le spalle ormai. Stasera era importante fare una prestazione come si deve, lo abbiamo fatto: mercoledì in Coppa Italia dobbiamo vincere a tutti i costi. Volevo vedere la reazione della squadra, lo hanno fatto e li ringrazio. Siamo stati sempre una squadra oggi, dopo Bologna avevo detto ai ragazzi che non dobbiamo mai perdere la testa. Dobbiamo giocare sempre secondo i nostri principi. Oggi siamo stati maturi, e nonostante tutto abbiamo provato a vincere. Ma non siamo fortunati, non solo oggi o mercoledì contro il Bologna, anche nelle altre gare: per quanto abbiamo creato e fatto, potevamo avere 6-7-8 punti in più, in modo tale da ottenere quello che avevamo in testa. C’è ancora tempo, c’è ancora la Coppa Italia. Espulsione? Guarda io dico che ormai un allenatore in panchina non può più fare nulla, ho calciato la bottiglia perché ero deluso dall’occasione mancata, che devo fare? Devo raccontare una poesia? A parte gli scherzi, vedo che ormai ogni settimana ci sono due o tre allenatori espulsi, la regola è da rivedere. Non ho fatto bella figura, ma c’è da capire anche noi. Siamo lì, ci giochiamo molto, insomma”.
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