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Alla vigilia della sfida con la Roma che, con ogni probabilità, deciderà il suo futuro, come sempre Sinisa Mihajlovic si è presentato nella sala stampa di Milanello per rispondere alle domande dei giornalisti presenti. In un momento di estrema difficoltà, il tecnico rossonero si è espresso in questi termini.
ROMA e MILAN - "Sono entrambe sotto le aspettative. Sotto il punto di vista del gioco noi creiamo ma non segnamo. Conoscendo la città di Roma dico che è più difficile l'ambiente romano di quello milanese. Noi siamo professionisti, fa parte del calcio e del gioco, l'unico modo per uscire da questa situazione è vincere"
CONVINZIONE - "Io resto convinto che quando questa squadra è al completo può competere per i primi tre posti e non lo siamo mai stati. E' vero che ci mancano 5-6 punti per quanto dimostrato in campo, come è vero che quando capitano le occasioni vanno sfruttate. Per la troppa voglia di vincere abbiamo subito gol. Può succedere in casa, quando devi fare gol a tutti i costi. Non possiamo essere in bilico a ogni partita".
IDENTITA’ - "Siamo senza identità? Non credo. Prima della partita con il Bologna in 12 partite abbiamo avuto una continuità non solo di risultato, ma anche di prestazione. Io vedo squadre che subiscono magari per tutta la partita, fanno un tiro in porta e vincono. Noi fatichiamo a sfruttare le occasioni create. L'ho fatto vedere ai nostri ragazzi, contro il Bologna abbiamo fatto 37 passaggi in un'azione e poi siamo andati alla conclusione. Sentivamo un po' di fischi, ma noi cerchiamo di far girare il pallone per aprire le difese avversarie. Nel calcio i risultati cambiano gli umori".
ULTIMA SPIAGGIA - "Sono abituato, faccio questo lavoro e sono nel calcio da 30 anni. Fa parte del gioco, io come sempre sono sereno e fiducioso nel lavoro mio e di questi ragazzi. Io so che ho sempre dato il massimo e continuerò a farlo. So che queste due partite sono fondamentali, non mi nascondo, ma le affronto a testa alta e avanti per la mia strada. Poi i risultati stabiliscono se rimani o non rimani, ma è la società che decide poi".
CERCI - "Assente? E' una scelta tecnica".
PAURA - "L'atmosfera sicuramente non aiuta. I ragazzi sicuramente possono sentirsi meno tranquilli, ma sappiamo che le pressioni al Milan sono all'ordine del giorno ed è giusto che sia così'. Perciò dobbiamo reagire e avere personalità, anche se so che non è facile. Le qualità ci sono se le occasioni le creiamo. Penso anche che ci giri un po' male. Non vogliamo appellarci però alla sfortuna, sappiamo dove dobbiamo migliorare. Dobbiamo essere più sereni e cattivi sotto-porta".
CAMBI - "La squadra fisicamente sta bene. Qualche cambio ci sarà perchè c'è qualche acciaccato e visto che mercoledì avremo una partita importante. Domani e mercoledì ci saranno formazioni per vincere".
FIDUCIA DAL CLUB - "A me ogni giorno arriva la rassegna stampa e ho detto ai ragazzi dell'ufficio stampa di mandarmi solo gli articoli che parlano bene di me e quindi non leggo i giornali da un mese e mezzo. Per non farmi condizionare preferisco leggere altre notizie. Penso che comunque la società è sempre vicino a noi, è importante che remiamo tutti verso lo stesso obiettivo e cerchiamo di fare tutti il nostro dovere cercando di dare sempre il massimo. Non mi sono accorto di una non-fiducia della società".
PANCHINA - "Serve cambiare allenatore? Questo non si può mai dire, non c'è una regola fissa. Non ho mai dato le dimissioni, ma se io vedo la mia squadra che non si allena bene o che non è unita, sono il primo a tirarmi fuori. Fino a che non ci sono questi presupposti non lo farò io. Mi han detto che la squadra è disunita, mentre con il Frosinone erano tutti uniti con Mihajlovic. Questo fa parte del gioco. La mia impressione non è quella".
GARCIA - "Sembra una sfida tra pistoleri tra me e lui, ma non ci sono analogie. Lui è lì da 3 anni a Roma, io da 6 mesi al Milan. Se giochiamo come sappiamo possiamo fare risultato".
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