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Mihajilovic: “Ibrahimovic, la prima volta finì a testate, poi è nata l’amicizia”

Gianni Pampinella

Domani lo svedese compie quarant'anni. Dalle colonne della Gazzetta dello Sport, il tecnico del Bologna manda gli auguri all'attaccante

Domani Zlatan Ibrahimovic compie quarant'anni. Dalle colonne della Gazzetta dello Sport, Sinisa Mihajlovic manda gli auguri allo svedese. Il tecnico del Bologna ricorda il primo incontro in campo con lo svedese: "La prima volta ci siamo presi a testate in campo: insulti e botte fino ad essere espulsi. L’ultima ci siamo ritrovati a cantare insieme, ma sarebbe meglio dire a stonare, sul palco di Sanremo distruggendo il brano “Io vagabondo”. Tra quel 20 aprile 2005 in cui ti venni a cercare nello spogliatoio per menarti senza trovarti, ma pensando «questo ragazzo ha le palle», e il Festival dello scorso anno, quando mi hai voluto tuo ospite, sono passati 16 anni e tanta vita. Ci siamo dovuti prima scontrare per capire che eravamo fatti della stessa pasta: quella delle persone dure, sicure, ma sempre vere".

"Nel tempo ho scoperto che l’uomo Ibra vale quanto se non addirittura più del campione. E l’ho capito ancora una volta quando, durante la mia malattia, mi hai chiamato in ospedale e non riuscivi a parlare per la commozione, ma hai detto con un filo di voce: «Sini, per te sono disposto a tutto, chiamami e gioco anche gratis...». Sai quanto mi sarebbe piaciuto averti in squadra, ma era giusto però che tu tornassi al Milan per chiudere una carriera epica. Che non è ancora finita. So che regalerai ancora gol, prodezze e frasi a effetto, con la classe e la personalità che ti rende unico al mondo. Auguri amico mio carissimo: per i leoni come te, il tempo che passa non conta...".

(Gazzetta dello Sport)