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Sinisa Mihajlovic si è raccontato in un libro appena uscito e di questo libro ha parlato anche in diverse interviste. L'ultima, in ordine temporale, è quella realizzata con Oggi e nella quale ben descrive la sua scala di valori: "A me non interessa sentirmi dire che sono stato un grande calciatore se poi si pensa che sia un uomo di merda. Sono stato un bravo giocatore, sì, ma ci tengo di più ad essere un grande uomo".
Nel libro appena uscito, in cui Sinisa si racconta anche in maniera molto intima, emergono naturalmente anche alcuni aneddoti curiosi. Per esempio quello relativo al diverbio con Patrick Vieira: "A Patrick diedi del "nero di merda" ma l'offesa era merda non nero. E poi lui mi aveva chiamato zingaro di merda, quello non è un insulto? Comunque mi sono scusato".
Il calcio e le donne: "Maschilista perché ho detto che certe donne non devono parlare di calcio? Anche mia moglie non capisce niente di calcio. Se seguo il calcio femminile? Come no. E mi piace anche. Ci sono calciatrici più brave e intelligenti di certi maschi in serie A".
Il trucco delle punizioni: "Le tiravo come un rigore. Prendevo sempre la stessa rincorsa, gli occhi fissi sulla porta e all'ultimo passo decidevo: se il portiere faceva il furbo e si muoveva per prendere la palla sopra la barriera, io acceleravo e puntavo al palo. Se stava fermo, rallentavo e gliela infilavo sopra. Non è solo tecnica, è intuizione".
I calciatori di oggi: "Fanno tutto troppo in fretta. Se non cresci piano, ti bruci".
(Oggi)
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