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Mentre le novità di casa Inter viaggiano verso una totale definizione, con i primi dirigenti di Suning arrivati ieri a Milano in vista della storica assemblea di martedì 28 giugno, sull’altra sponda della città restano molti dubbi. Repubblica ha provato ad approfondirli, partendo dalle ultime indiscrezioni che vogliono la cordata cinese intenta ad acquistare l’80 % (non più il 70 %) del Milan.
Si tratta di "un’ipotesi sul tavolo - scrive Repubblica - spiegata con la necessità di creare una procedura più snella (garanzie, passaggi finanziari e una fetta minore di azioni) per arrivare successivamente al 100% del Milan al termine del periodo transitorio di 2-3 anni nel quale è prevista la condivisione tra i proprietari asiatici e Silvio Berlusconi".
Novità dalla Cina potrebbero cambiare le idee rossonere sul mercato, ma già sul primo colpo dell’estate sembrano esserci divergenze d’opinione. Repubblica le spiega così: "Difficile non sottolineare che la novità arriva immediatamente dopo il primo colpo della fase di cogestione in attesa della firma definitiva: l’acquisto di Lapadula che avrebbe creato qualche frizione tra l’attuale vertice milanista e i cinesi. Fosse stato per loro, il primo rinforzo probabilmente non sarebbe stato l’ex bomber del Pescara. Non a caso, è stato deciso di creare un codice di autoregolamentazione da seguire per muoversi senza intoppi nel prosieguo del mercato estivo. Le prossime operazioni potrebbero riguardare Vazquez, Pavoletti o Immobile con Bacca, Niang, Menez e Luiz Adriano in uscita. Ma resta da capire quale campagna imposterà il Milan. Se davvero la cordata cinese (nessuno dei componenti è ancora uscito pubblicamente allo scoperto) pomperà 100 milioni sul mercato, i nomi potrebbero essere diversi. In questi mesi però si sono susseguiti numerosi proclami. Stesso discorso per la data di chiusura della trattativa. Le prime scadenze sicure restano il 30 giugno per la definizione del contratto preliminare e il 1° luglio per l’annuncio dell’allenatore: Brocchi o Giampaolo (più difficile al momento una pista internazionale). Secondo le ultime indiscrezioni, Berlusconi sarebbe più propenso a vendere perché si è reso conto che dovrebbe investire troppo per riportare in alto il Milan da solo".
(Repubblica)
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