«Deve costruire una storia, appropriarsi di una storia», ha ribadito Di Canio sul Milan. E Bucciantini ha replicato: «Ma voi da giocatori non siete mai stati ad un concerto? La differenza è se c'era un divieto ma vedendo le foto pubbliche mi pare di no». «Ai Pooh cento anni fa», ha riso l'ex giocatore della Lazio che ha poi aggiunto: «Non conta il divieto, ma stiamo parlando del Milan non del Gigiottino, una squadra che ha mln di tifosi nel mondo, ha onore e rispetto. Ci stiamo abituando ad una decadenza in generale, ma fanno tutti così, sono giovani. Non cambia il giudizio sull'etica, l'etica non può andarsi a farsi fottere», ha ribadito Di Canio.
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«I giocatori oggi escono anche dopo le sconfitte, io non uscivo dopo la sconfitta nel derby per sette giorni, questi loro fanno le loro cose», è intervenuto Bergomi. E a quel punto Di Canio ha aggiunto: «Questi. Questi perché quelli dell'Inter sono sicuro no. Perché sono diventati seri, perché certe cose non le senti, non senti storie, manco a Napoli. È una cagata quando si dice che cambiano le cose nel tempo. Guarda a Napoli se possono uscire la sera, questa è la realtà. Non è professionale andare al concerto di venerdì sera».
Bucciantini prova a far cambiare idea a Di Canio: «Se si urla sugli altri non è che si ha ragione, l'etica è un'altra cosa, rispetto alla professionalità». "Se vabbè hai ragione tu. Mi incazzo perché non sai di che parli, non hai fatto l'allenatore. Io lavoro 24 ore al giorno e poi vedo queste cose, ma de che parli. Poi certo che me fai incazzà. Io la vedo così, voi fate come ve pare», ha concluso l'ex giocatore della Lazio.
(Fonte: Sky)
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