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Cds – Milan-Inter, è lecito chiedersi una cosa. Adesso è Spalletti che ride

Gianni Pampinella

Dalle colonne del Corriere dello Sport, Alessandro Barbano analizza il derby di Coppa Italia

Il giorno dopo il primo round della semifinale di Coppa Italia tra Milan-Inter, dalle colonne del Corriere dello Sport, Alessandro Barbano analizza la situazione delle due squadre. "Visto da San Siro, il derby è il festival delle incompiutezze. Visto dal Maradona, quello delle occasioni. Perché adesso è Spalletti che ride, trattenendo il respiro. E guardando l’evanescenza del solito Milan, che affronterà tra quattro giorni: più veloce, più ficcante nell’uno contro uno, più quasi tutto, tranne quella dote di carattere che ne farebbe una squadra insuperabile. E che invece, mancando, lo trasforma in un’allegra comitiva di fantasisti, capaci di sbagliare tutto ciò che è sbagliabile".

"Poi c’è l’Inter, che sbaglia poco perché crea quasi zero. Vedi il fantasma di Lautaro vagolare a testa bassa nella tre quarti avversaria e ti chiedi se dipenda solo da lui, o da un centrocampo che ha smarrito la condizione. Dove, se fermi Brozovic, marcandolo a uomo come ha fatto Krunic dal primo minuto, si ferma tutto. Perché Barella ha perduto l’uno contro uno che ne faceva un piccolo Tardelli. Perché Calhanoglu è discontinuo come una cometa. Appare come un lampo e scompare in una pausa estenuante. Dovrebbe surrogare il regista croato, ma proprio non ce la fa. Le due milanesi stanno sospese per inerzia, una davanti all’altra in cima alla classifica. Dopo il primo pareggio di Coppa è lecito chiedersi per quanto tempo possano restare lassù, se continuano a giocare in questo modo. Con l’Inter che non vede più la porta e il Milan che la vede ma non affonda". 

(Corriere dello Sport)