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Milan, Tassotti: “Theo-Leao? Immagine brutta da vedere, una roba folle. I giocatori…”

Gianni Pampinella Redattore 
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l'ex difensore rossonero ha analizzato il momento negativo che sta attraversando il Milan

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Mauro Tassotti ha analizzato il momento negativo che sta attraversando il Milan. "In questo momento il Milan fatica a mettere in pratica un calcio aggressivo e di dominio, è un momento particolare della stagione in cui non c’è la condizione fisica ideale, in cui tanti giocatori sono nuovi e arrivati dopo. Un allenatore ha bisogno di tempo per entrare nelle teste dei giocatori. Ora bisognerebbe essere più prudenti, ci sarà un momento in cui arrivare ad attuare le idee dell’allenatore nella loro pienezza. Questo Milan non è in grado di farlo, magati tra 20 giorni sì".

Altri fattori che contribuiscono alla fragilità difensiva?

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«La squadra ha poco equilibrio, si spacca in due e prende gol in contropiede. Credo che si voglia difendere più di reparto rispetto allo scorso anno quando si vedeva l’uomo contro uomo. Ma non so quanto tempo a disposizione abbiano avuto per lavorarci: Pavlovic ed Emerson sono arrivati dopo e non è che le cose nascono così. Intesa e perfezione dei movimenti non si ottengono schioccando le dita, ci vogliono tempo e applicazione. E soprattutto devono difendere da squadra: e se il Milan vuole avere una trazione offensiva, serve che gli stessi giocatori d’attacco aiutino in fase difensiva. E non parlo solo di Leao: nel calcio moderno si difende e si attacca in undici. I difensori attuali non sono in grado di difendere in parità se non in inferiorità numerica, serve l’aiuto di tutti».

A proposito: è sulla fascia sinistra che si è consumato il caso Theo-Leao. Che ne pensa?

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«Immagine brutta da vedere, i giocatori dovrebbero scusarsi, anche nel chiuso dello spogliatoio. E’ stata una roba folle, le parole di Theo mi sono sembrate delle scuse da dare in pasto al pubblico. L’atteggiamento è stato sbagliato: non c’è altro da dire».

(Gazzetta dello Sport)