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Mauro Milanese, intervistato da FCINTER1908.IT al Wyscout di Londra, ha parlato anche di Andrea Ranocchia e di quelli che vorrebbero che il difensore si facesse sentire di più dai compagni come capitano: "Come potrei dire una cosa simile, neanche lo conosco. Non so quali siano gli equilibri dello spogliatoio e sono la persona meno indicata per poter esprimere pareri di questo genere. Posso dire che non c’è un solo modo di essere leader e non esiste una sola strada per farsi ascoltare. Spesso alzare la voce non è utile. Prendete l’esempio di Zanetti, lui è stato un gran capitano, ma non ha mai urlato ai compagni, né imponeva la propria personalità.
Lui era l’esempio da seguire, perché si allenava con costanza, metteva la squadra davanti a tutto, non ha mai fatto un minuto di ritardo, sempre il primo a sacrificarsi e l’ultimo a mollare. I suoi compagni seguivano l’esempio che lui dettava in silenzio, semplicemente eseguendo il suo lavoro in maniera praticamente impeccabile. È come un bambino che cresce avendo davanti a sé l’esempio di un padre che riempie d’attenzioni la propria moglie, che torna da lavoro e la cerca per darle un bacio. Il bambino guarda, apprende e da grande si comporterà in quel modo con la donna che sceglierà di avere accanto. Eppure il padre non avrà mai dovuto dirgli niente, non lo avrà mai dovuto sgridare per fargli capire come si tratta una donna.”
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