Milano-Madrid, sono ore di battaglia: Il Real manda segnali a Icardi e l’Inter pensa alla causa

L'edizione odierna della Gazzetta dello Sport torna sul "caso" degli ultimi giorni, ovvero sulla diatriba venutasi a creare tra Inter e Real Madrid per Luka Modric.

“Parata e risposta, poi ci penserà il giudice, pardon la Fifa. Ma fifa vera, nel senso di paura, l’Inter non sembra proprio averne. Anche se il Real Madrid manda segnali (veri e/o presunti) in direzione Mauro Icardi. E pure se il presidente della Liga, Javier Tebas, se ne esce con parole che fanno pensare all’Inter che sì, forse una bella causa si può pure intentare. Sono ore di battaglia, tra Madrid e Milano. Maledetto quel Luka Modric che ha riempito i sogni del mondo nerazzurro prima di trasformarsi in terreno per una partita senza esclusioni di colpi”.

BOTTA E RISPOSTA - “Il punto di partenza è la denuncia inviata alla Fifa del Real Madrid nei confronti dell’Inter per la violazione dell’articolo 18, paragrafo 3, del regolamento Fifa sul trasferimento dei calciatori: in sostanza il club spagnolo accusa l’Inter di aver contattato Modric senza aver informato preliminarmente la società proprietaria del cartellino. Come prova il club di Florentino Perez ha citato, tra l’altro, diversi articoli di quotidiani italiani che riportavano un accordo raggiunto tra il giocatore e l’Inter. Come da prassi in questi casi, il 14 agosto la Fifa ha chiesto alla controparte una relazione da presentare entro 48 ore. È bene chiarire che siamo in una fase preliminare di indagine: la Fifa prima vuole capire, poi semmai decide se aprire o meno un’inchiesta. La risposta dell’Inter non si è fatta attendere. E così il 16 agosto i legali del club nerazzurro hanno inviato a Zurigo una lettera di due pagine che ha replicato punto per punto alle accuse del Madrid. Questo il senso: non c’è stato nessun contatto diretto con il calciatore, non si è mai aperta una trattativa economica, è stato il calciatore a offrirsi tramite il suo agente nell’ambito della trattativa Vrsaljko, citando la possibilità di liberarsi dal club di appartenenza”.